L’architetto Giuseppe Paolino illustra la ristrutturazione del convento Santa Maria di Gesù |
Nella serata di presentazione del progetto di ristrutturazione del convento di Santa Maria, ci fu consegnata, dall’arch. Paolino, una lettera aperta che vogliamo portare a conoscenza di quanti non poterono essere presenti la sera del 25 scorso. Con la lettera torniamo a mostrare alcune immagini della ristrutturazione elaborate al computer, immagini che abbiamo chiesto allo studio Artè, che gentilmente ci sono state concesse.
Sala biblioteca. Ristrutturazione convento Santa Maria di Gesù – Pietraperzia |
Lettera
aperta
dell’arch.
Giuseppe Paolino & Francesca Calì
Agli Amici della Biblioteca
Chiostro e secondo cortile visti dall’alto. Ristrutturazione convento Santa Maria di Gesù – Pietraperzia |
Oltre ad avere un
importante valore culturale, il Convento di Santa Maria conduce i cittadini a
prendere coscienza di una comunione di storia e di destini. La sua
conservazione è perciò di un'importanza vitale. Infatti, questa ricchezza
costituisce un bene comune per la collettività: il patrimonio architettonico
sopravviverà solo se sarà apprezzato dal pubblico e soprattutto dalle nuove
generazioni.
Il Convento di Santa
Maria di Gesù rappresenta, dunque, una delle parti più interessanti, sia sotto
il profilo architettonico che per il ricco apparato decorativo, del patrimonio
architettonico-culturale di Pietraperzia.
L’obiettivo principale
di questo intervento consiste nel recupero, restauro, manutenzione e
rifunzionalizzazione del manufatto, al fine di rendere accessibili alle proprie
funzioni di strutture ricettive, educative, ricreative, per la valorizzazione
turistica nel territorio, attualmente carente nonché per la conservazione e
valorizzazione dei circa 4000 volumi storici e oltre 11.000 testi contemporanei
che costituiscono il patrimonio della biblioteca comunale di Pietraperzia.
Uno scorcio del chiostro. Ristrutturazione convento Santa Maria di Gesù – Pietraperzia |
Lo scopo sociale si
fonde con quello urbanistico, sviluppandosi attorno al punto cardine del
progetto che è il senso della memoria, che emerge grazie alla particolare
attenzione con cui le trasformazioni vengono legate alla preesistenza, alla
volontà di conservare tracce di un passato fortemente radicato in quest’area,
ma anche al ruolo simbolicamente affidato alla biblioteca come “fabbrica della
cultura”, e la biblioteca è solo l’attività principale e catalizzatrice di
tutte le altre attività che si svolgono al suo interno, per la creazione di un
vero e proprio “polo culturale”. Gli Amici della Biblioteca testimoni sicuri di
questa volontaria conservazione, realtà tangibile nella nostra società,
proiezione futura di una cultura che affonda le proprie radici nella storia,
mezzo di conoscenza per tutta la comunità.... A voi il testimone!
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