L'elegante prospettiva del corso principale della città di Modica è interrotta a sud dalla mole compatta e monumentale di un edificio che fa da elemento regolatore dello sviluppo urbano che seguì alla copertura dell'alveo del torrente e all'utilizzo, a scopo edificatorio, dei terreni liberati dagli orti.
Il palazzo, i cui lavori di edificazione iniziarono a fine
'800 per concludersi nel 1903, ha la veste classica e la rigorosa simmetria
dell'eclettismo architettonico Umbertino ottocentesco.
Il Pronao con la Serliana al piano nobile e l'apparato
decorativo, non banale, conferiscono all'architettura l'impressione complessiva
di equilibrio tra le parti e il tutto. Un’architettura decorosa e in linea con
la mirabile unità di stile ed il carattere monumentale di molti degli edifici
che si affacciano sul corso lungo tutto il suo percorso.
Un’autentica impresa la costruzione del palazzo, sostenuta
da un considerevole impiego di risorse finanziarie ma anche da notevole dose di
ambizione senza la quale imprese come queste sono impossibili.
Protagonisti dell'impresa i Calabrese, famiglia di
costruttori arrivati a Modica dalla Calabria (da cui il cognome), a seguito del
terremoto del 1693, attratti dalle grandi occasioni di lavoro offerte dalla
ricostruzione.
Successivamente i Calabrese imparentatisi con la ricca
famiglia di imprenditori Di Martino, approderanno con merito e fortuna ad una
condizione di ragguardevole prosperità economica e prestigio sociale che
vorranno rendere evidente con la fabbrica del palazzo di famiglia.
I Calabrese si distingueranno nel corso del secolo scorso
per aver avuto fra i propri componenti uomini di autentico valore. Il letterato
professore Salvatore, cultore di studi classici Greci e Latini, che insegnò nel
Liceo Classico di Modica tra la fine dell'800 ed i primi anni trenta, formando
generazioni di studenti provenienti anche da altre parti dell'isola richiamati
dalla sua fama. I suoi figli, Francesco dall'ingegno brillante, lauree in
Farmacia, Agraria e Veterinaria, che resse anche l'amministrazione cittadina
come Podestà, e Luigi medico chirurgo dalle straordinarie competenze.
Quel grande edificio, posto nel cuore della città,
concorrerà ancora a lungo con la sua solida eleganza alla qualità del decoro
urbano di cui è ricca la città di Modica.
La mia ricostruzione grafica coglie l'edificio e gli spazi
circostanti in epoca antica e precedente alle sistemazioni recenti, nel
tentativo di restituire la suggestione che proviene dalle vecchie foto di
edifici e delle loro storie dimenticate.
Armando Laurella