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12 novembre 2020

L’ultimo giorno di Roma - La trilogia di Nerone

 



 

Un viaggio al centro della Storia, il cui primo volume, in libreria a fine novembre, si intitolerà “L’ultimo giorno di Roma”.
 

Alberto Angela è al lavoro su un nuovo e avvincente progetto editoriale incentrato sull’epoca di Nerone e su questo discusso protagonista dell’antichità. Il progetto si sviluppa attraverso tre saggi che saranno pubblicati a partire dalla fine del 2020: “La trilogia di Nerone”. L’epoca di Nerone è stata caratterizzata da un evento straordinario di cui si conosce ancora molto poco: il grande incendio di Roma del 64 d.C. Quel fuoco che in pochi giorni ha distrutto quasi completamente la città ne ha cambiato del tutto la fisionomia: il Colosseo, la Domus Aurea, i Fori, persino la basilica di San Pietro non esisterebbero senza quell’incendio. La Roma che conosciamo, che attraversiamo, che amiamo, non sarebbe la stessa senza quell’evento così dirompente ma al contempo così poco noto nei suoi dettagli. Alberto Angela per la prima volta ricostruisce che cosa accadde in quei giorni nella città eterna e perché l’incendio fu così devastante, accompagnandoci in un affascinante viaggio a puntate alla scoperta di uno dei momenti più significativi della storia. Da quel momento in poi tutto sarebbe cambiato per sempre.

Per indagare l’accadimento che ha riscritto la Storia non solo di Roma ma di tutti noi, cambiando i secoli a venire e forgiando l’Occidente che conosciamo, un solo libro non sarebbe bastato. Alberto Angela conduce il lettore alla scoperta della vita quotidiana nell’antica Roma articolando il racconto storico in tre momenti centrali: il giorno prima dell’incendio (primo libro); i giorni dell’incendio (secondo libro); i giorni della ricostruzione (terzo libro). Un modo per raccontare con agio una grande epopea che ha mutato le sorti della Storia e per restituire al lettore il respiro di Roma attraverso i suoi cambiamenti. Un modo, anche, per affrontare una figura complessa e controversa come quella di Nerone: le fonti storiche ci hanno tramandato un’immagine di Nerone negativa ma lo conosciamo davvero? E’ possibile guardare Nerone attraverso una nuova luce?

Come sempre accade nei libri di Alberto Angela, l’autore ha l’indiscusso merito di tenere insieme fedeltà storica e incisività nella narrazione, illuminando gli aspetti più inediti della grande Storia in saggi avvincenti come romanzi d’avventura, storicamente attendibili e curati.

IL PRIMO LIBRO:

“L’ultimo giorno di Roma”

Viaggio nella città di Nerone poco prima del grande incendio.

Roma, sabato 18 luglio 64 d.C.

È una calda notte estiva, la città sta per svegliarsi con le sue strade brulicanti di attività e di persone, ed è del tutto ignara di quello che accadrà tra poche ore…

Il giorno prima dell’ incendio del 64 d.C è l’oggetto della narrazione del primo saggio, intitolato L’ultimo giorno di Roma, che HarperCollins, in collaborazione con Rai Libri, porterà in libreria il 24 novembre 2020. In questo libro il lettore scoprirà la Roma che l’incendio avrebbe poi annientato, una Roma in gran parte di legno, che i famosissimi imperatori successivi (da Traiano ad Adriano a Marco Aurelio) mai avrebbero conosciuto.

“Roma è ancora addormentata, e ad accompagnare i nostri pensieri ci sono solo i canti di alcuni usignoli che nidificano sui tetti, il rivolo d’acqua di una fontana, l’abbaiare di un cane chissà dove e le esclamazioni lontane e indecifrabili degli ultimi carrettieri che durante la notte hanno rifornito le botteghe. È la quiete prima di una nuova giornata caotica e frastornante.”

Saranno Vindex e Saturninus, due vigiles di turno quel giorno, a guidarci per le strade alla scoperta della vita quotidiana. Durante la loro ronda, infatti, il possente veterano e la giovanissima recluta faranno un lavoro fondamentale per l’ordine e la sicurezza della popolazione: controllare ed eliminare le innumerevoli fonti di pericolo in una città dove il fuoco si usa per tutto…

Noi sappiamo che mancano poche ore a una delle più grandi tragedie del passato, ma le persone che incontriamo ne sono totalmente all’oscuro. Seguendo Vindex e Saturninus nel loro lavoro quotidiano, scopriamo una Roma in gran parte fatta di legno, entriamo nelle botteghe che si affacciano sulle strade, sentiamo i rumori e gli odori che provengono da ogni parte e assistiamo a scene all’ordine del giorno nella Roma multiculturale. Alberto Angela per la prima volta ha consultato dati archeologici, fonti antiche ed esperti di meteorologia e del fuoco per riscostruire un importantissimo episodio che ha cambiato per sempre la geografia di Roma e la nostra Storia. Grazie a questo suo primo libro della Trilogia di Nerone ci immergiamo nella vita delle persone realmente esistite all’epoca neroniana (dai più noti Plinio il Vecchio e Tito Livio a quelli più sconosciuti come lo scenografo di corte Alcimus e la pescivendola Aurelia Nais) e leggiamo un racconto storico dallo stile unico e incredibilmente coinvolgente.

- Nel secondo saggio, in uscita nel 2021, Alberto Angela si concentra sul grande incendio, facendo vivere al lettore una a una quelle terrificanti nove giornate che hanno sconvolto il mondo di allora. Per ricostruire la tragedia, l’autore si è basato non solo su dati archeologici e fonti antiche, i “testimoni” dell’epoca, ma si è avvalso anche della consulenza di meteorologi ed esperti del fuoco.

- Il terzo libro racconta il “dopo”, la ricostruzione e la rinascita: è dalle macerie fumanti che sorgeranno edifici imponenti che ancora oggi caratterizzano Roma, come il Colosseo e la Domus Aurea, ed è Nerone il protagonista indiscusso di questo momento che vede anche l’inizio della persecuzione dei Cristiani. Fatti che lasceranno un’impronta indelebile nei secoli a venire con conseguenze nella Storia a quell’epoca inimmaginabili.

“Quando Alberto Angela mi ha parlato per la prima volta dell’idea che lo affascinava e che avrebbe sviluppato nel suo nuovo libro mi ha sin da subito trasmesso l’entusiasmo per la figura cruciale di Nerone e per gli aspetti ancora da esplorare di un avvenimento fondamentale come l’incendio di Roma del 64 d.C. Un evento che ha rappresentato una svolta epocale e di cui si sa ancora poco. Da subito abbiamo compreso la grande ricchezza di questo tema e pensato all’opportunità di uno sviluppo articolato, che ci ha portato alla scelta di suddividere il racconto in tre momenti. Sono sicura che questo progetto raccoglierà ancora una volta l’attenzione appassionata dei lettori, che nei libri della Trilogia di Nerone saranno accompagnati a conoscere un imperatore e un periodo storico pieni di luci ed ombre, attraverso lo sguardo inedito e l’avvincente racconto di Alberto Angela” - afferma Laura Donnini, amministratore delegato e publisher di HarperCollins Italia.

Alberto Angela è paleontologo, naturalista, divulgatore scientifico e scrittore. Specializzatosi presso le Università statunitensi di Harvard, Columbia University e UCLA, ha svolto per oltre dieci anni attività di scavo e di ricerca partecipando a numerose spedizioni internazionali di paleoantropologia; attualmente è membro dell’Istituto Italiano di Paleontologia Umana della Fondazione Ligabue di Venezia. Tra i massimi esperti in materia di divulgazione scientifica e storica, Alberto Angela è autore e conduttore di diversi programmi di successo in onda sulle emittenti RAI quali Ulisse, il piacere della scoperta, Stanotte a ..., Meraviglie: la penisola dei tesori e Passaggio a Nord Ovest. Giornalista pubblicista, ha collaborato con prestigiosi quotidiani e periodici ed è autore di numerosi volumi tradotti anche all’estero dedicati alla storia, all’arte e alla scienza. Il suo ultimo libro Cleopatra. La regina che sfidò Roma e conquistò l’eternità, uscito in Italia nel novembre del 2018, è stato pubblicato da HarperCollins in Francia, Germania, Olanda, Spagna, Brasile. Negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Bulgaria e in Polonia Cleopatra uscirà nella primavera del 2021. Negli ultimi anni Alberto Angela ha ricevuto tre lauree honoris causa: in Comunicazione del Patrimonio Culturale presso l’Università degli studi di Palermo, in Archeologia presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli e in Filosofia presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale di Vercelli.

 

Emiliano Spampinato

 

 

 

 

20 giugno 2020

Addio a Carlos Ruiz Zafón

Dalla lettura per ragazzi al successo mondiale di  “l’Ombra del vento”

Quando ancora insegnavo a Castano Primo /MI), organizzammo con i miei colleghi una visita guidata per i nostri alunni alla Mondadori di Piazza Duomo a Milano e ricordo che appena arrivati, dopo l’accoglienza, ci fecero accomodare in una sala. Una delle nostre guide si posizionò vicino a un tavolo sul quale erano poggiati alcuni libri, ne prese uno e incominciò a leggere: «Ricordo ancora il mattino in cui mio padre mi fece conoscere il Cimitero Dei Libri Dimenticati…Questo luogo è un mistero, Daniel, un santuario. Ogni libro, ogni volume che vedi possiede un’anima, l’anima di chi lo ha scritto e l’anima di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie ad esso. Ogni volta che un libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza. Molti anni fa, quando mio padre mi portò qui per la prima volta, questo luogo era già vecchio, quasi come la città. Nessuno sa con certezza da quanto tempo esista o chi l’abbia creato. Ti posso solo ripetere quello che mi disse mio padre: quando una biblioteca scompare, quando una libreria chiude i battenti, quando un libro si perde nell’oblio, noi, custodi di questo luogo, facciamo in modo che arrivi qua. E qui i libri che più nessuno ricorda, i libri perduti nel tempo, vivono per sempre, in attesa del giorno in cui potranno tornare nelle mani di un nuovo lettore, di un nuovo spirito. Noi li vendiamo e li compriamo, ma in realtà i libri non ci appartengono mai. Ognuno di questi libri è stato il miglior amico di qualcuno…»
…« E sai qual è la cosa più bella?» Scossi la testa in silenzio. « La tradizione vuole che chi viene qui per la prima volta deve scegliere un libro e adottarlo, impegnandosi a conservarlo per sempre, a mantenerlo vivo. È una grande responsabilità, una promessa» spiegò mio padre. «Oggi tocca a te»…
…«Mi aggirai in quel labirinto che odorava di carta vecchia, polvere e magia per una mezzora. Lasciai che la mia mano sfiorasse il dorso dei libri disposti in lunghe file sugli scaffali, affidando la mia scelta al tatto. Tra titoli ormai illeggibili, scoloriti dal tempo, notai parole in lingue conosciute e in decine d'altre che non riuscivo a identificare. Vagai lungo gallerie e ballatoi riempiti da centinaia, migliaia di volumi che davano l'impressione di sapere di me molto più di quanto io sapessi di loro. Mi balenò in mente il pensiero che dietro ogni copertina si celasse un universo da esplorare e che, fuori di lì, la gente sprecasse il tempo ascoltando partite di calcio e sceneggiati alla radio, paga della propria mediocrità. Non so dire se dipese da queste riflessioni, dal caso o dal suo parente nobile, il destino, ma in quell'istante ebbi la certezza di aver trovato il libro che avrei adottato, o meglio, il libro che avrebbe adottato me. Sporgeva timidamente da un ripiano, rilegato in pelle color vinaccia, col titolo impresso sul dorso a caratteri dorati. Accarezzai quelle parole e le lessi in silenzio»…
«Non conoscevo né il titolo né l’autore, ma non mi importava. Era una decisione irrevocabile, da entrambi le parti. Presi il libro e lo sfogliai con cautela: le sue pagine palpitarono come le ali di una farfalla a cui viene restituita la libertà, sprigionando una nuvola di polvere. Soddisfatto della scelta, tornai sui miei passi ripercorrendo il labirinto con il volume sottobraccio e un sorriso sulle labbra. Forse l’atmosfera magica di quel luogo mi aveva contagiato, ma ebbi la strana sensazione che quel libro mi avesse atteso per anni, probabilmente da prima che nascessi…».
Dopo la lettura fummo tutti rapiti e affascinati da quelle parole e nello stesso tempo come catapultati in un’atmosfera veramente magica e misteriosa.
Erano frammenti tratti dal libro L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafón un autentico “spot letterario” per le biblioteche e le librerie in grado sicuramente di trasmettere passione e amore per la lettura.
Lo scrittore catalano purtroppo si è spento all’età di 55 anni a Los Angeles dopo una lunga malattia che da tempo stava combattendo.
Nato a Barcellona nel 1964, tradotto in oltre 40 lingue, considerato lo scrittore spagnolo più letto al mondo dopo Cervantes, Ruiz Zafón ha iniziato la sua carriera letteraria nei primi anni '90 come autore di libri per bambini e ragazzi tra cui Il principe della nebbia, (prendendo spunto dal suo lavoro come insegnante d'asilo) cui erano seguiti Il palazzo della mezzanotte e Le luci di settembre, giungendo al successo nel 2002, quando ha pubblicato con la casa editrice Planeta.
La notizia della sua dipartita è stata annunciata da El Pais che riporta proprio le parole della casa editrice dello scrittore: ”Oggi è una giornata molto triste per l’intero team Planeta che lo conosceva e ha lavorato con lui per vent’anni, in cui è stata forgiata un’amicizia che trascende la professionalità”.
L'ombra del vento è stato il primo best seller spagnolo della sua generazione ad avere un successo commerciale mondiale, insieme alla Cattedrale del mare di Ildefonso Falcones. In questi vent'anni (il romanzo fu pubblicato nel 2001) il libro ha venduto oltre 15 milioni di copie nel mondo, oltre un milione soltanto in Italia, ottenendo numerosi premi internazionali, tra cui Premio Barry per il miglior romanzo d'esordio nel 2005 e selezionato nella lista fatta nel 2007 da 81 scrittori e critici latinoamericani e spagnoli con i migliori 100 libri in lingua spagnola degli ultimi 25 anni.
Dal romanzo è nata una quadrilogia intitolata Il Cimitero dei libri dimenticati, che dopo L'ombra del vento è proseguita con Il gioco dell'angelo (2008) Il prigioniero del cielo (2012), concludendosi con Il labirinto degli spiriti (2016), tutti editi da Mondadori e tradotti da Bruno Arpaia.
Lui stesso ne spiegava così l'origine:Con il mondo sempre più popolato da media che vanno oltre il libro, pur avendo in esso la propria origine, ho voluto che la carta stampata si riappropriasse di ogni stimolo sensoriale, cercando di creare un'esperienza a 360 gradi. Tutto ha avuto inizio con un'immagine, quasi una fotografia mentale: una biblioteca per i libri che rischiano di andare perduti, libri salvati da chi crede nel loro valore. Simbolo che è anche metafora della memoria e del ricordo, alla base della nostra identità. Da quest'idea si è dunque sviluppato un vero e proprio labirinto, una matassa intricata in cui ho tentato di combinare e racchiudere tutti i generi possibili: una storia che altro non è, in realtà, che un tributo alla letteratura''.
Nel primo tomo della quadrilogia già lo scrittore metteva in scena gli ingredienti che avrebbero reso così popolare la sua scrittura: utilizzando l'espediente narrativo del libro ritrovato, la trama mescolava fantasy, realismo ed elementi gialli.
Il giovane protagonista Daniel, che vive nella Barcellona del 1945 provata dalla guerra civile, dal franchismo e dalla povertà, viene infatti portato dal padre, proprietario di una bottega di libri usati, alla scoperta del Cimitero dei Libri Dimenticati, il luogo in cui sono conservati centinaia di volumi destinati all'oblio. Quello che Daniel sceglierà, L'ombra del vento del misterioso scrittore Julián Carax lo accompagnerà fino all'età adulta, spingendolo in un vortice di scoperte e pericoli.
Cresciuto negli anni Sessanta a Barcellona, non lontano dalla Sagrada Familia, Zafón aveva sempre mantenuto un legame fortissimo con la città, nonostante negli ultimi anni si fosse trasferito in California per lavorare per il cinema, altra sua grande passione, come sceneggiatore: ”Ho iniziato la mia carriera come pubblicitario. Avevo circa 19 o 20 anni. Dopo pochissimo tempo mi sono ritrovato come direttore creativo dell’azienda dove lavoravo. Successivamente ho cambiato, mi sono buttato sul cinema. Ho scritto molte sceneggiature. E’ stato molto importante per me l’esperienza nel mondo pubblicitario” - si legge in una sua vecchia intervista per El Pais - “Moltissimi scrittori hanno lavorato in questo campo prima di iniziare a scrivere. Come per esempio Don DeLillo. La pubblicità serve a vedere la lingua, le parole, come immagini. Stessa situazione per i giornalisti che successivamente diventano scrittori. Prendiamo Michael Connelly. Era giornalista di cronaca a Los Angeles prima di diventare scrittore di gialli e senza quella formazione la sua letteratura sarebbe stata molto diversa, senza dubbio. Ma ciò che influisce sul mio lavoro e non si dice mai è il mio interesse per il cinema”.
La malattia non gli ha dato tempo di cambiare idea sulla possibile realizzazione del film de L'ombra del vento e di assistere alla pubblicazione del suo prossimo libro, attesissimo e probabilmente postumo. Resta il suo sconfinato amore per i libri in grado di toccare con gentilezza cuori e cervelli: La mia infanzia è stata circondata da libri e scritti. Fin da piccolo sono stato affascinato dallo storytelling, dalla parola stampata, dal linguaggio, dalle idee…ancor prima che imparassi a leggere e scrivere, raccontavo storie. Ho sempre saputo che sarei diventato uno scrittore perché non c’era altra scelta. Sono sempre stato affascinato dal fatto che tu potessi prendere carta e inchiostro e creare mondi, immagini, personaggi. Sembrava magia”.

Emiliano Spampinato




21 settembre 2019

MERAVIGLIE alla scoperta della penisola dei tesori di ALBERTO ANGELA


Un articolo di Emiliano Spampinato


Dalla maestosità delle Dolomiti alla scabra magia dei Sassi di Matera, dalle immense pietre dei nuraghi sardi alla Valle dei Templi siciliana, dalla rappresentazione ricca di simboli del Cenacolo di Leonardo, a Milano, alla Reggia di Caserta, in Italia le meraviglie sono ovunque. Non mancano le città d'arte, ma neppure gli splendidi scenari naturali. Ci sono alcune delle destinazioni più famose al mondo, come Firenze, Venezia o le Cinque Terre; e poi ci sono le perle nascoste, autentiche bellezze poco frequentate dai turisti, come il Pozzo di San Patrizio a Orvieto, il Labirinto di Fantanellato, la Laguna veneta o il Lago di Fusaro.
Luoghi che raccontano di un passato glorioso e di uomini e donne che hanno fatto la Storia. Se ci soffermiamo a riflettere, scopriremo che non esiste un secolo in cui in Italia non sia stato creato qualcosa di incredibilmente prezioso.
A essere dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità sono stati finora ben cinquantacinque siti in Italia, tantissimi considerate le dimensioni del nostro territorio, una densità che non ha eguali in nessun altro Paese del mondo.
Questi siti esprimono la nostra storia comune, la diversità delle culture, la relazione fra l’uomo e l’ambiente naturale. Rappresentano l’anima e la memoria delle popolazioni e dei territori che le esprimono.
Affermano il valore universale della bellezza e della curiosità, che è la nostra grande ricchezza.
Il nuovo libro di Alberto Angela: "MERAVIGLIE alla scoperta della penisola dei tesori" è il frutto diretto del programma tv e racchiude tutto il bagaglio d’informazioni, esperienze, racconti e curiosità raccolte durante le riprese e la preparazione della serie televisiva "Meraviglie". Si basa sul lavoro corale che ha impegnato per tanti mesi tante straordinarie professionalità nella produzione del programma e nella sua post-produzione.
Un lungo viaggio attraverso l'Italia con la troupe della Rai che ha percorso oltre 10mila chilometri da Nord a Sud. Dai tesori sommersi nel mare di Baia ai mosaici bizantini di Ravenna (170mila abitanti, otto siti), dalla corte di Federico da Montefeltro agli splendori dei Gonzaga, dal barocco di Lecce a quello dei luoghi di Montalbano, in Val di Noto. E poi Roma con i segreti di piazza Navona fino alle glorie del Teatro San Carlo a Napoli.
Ogni monumento viene premiato perché è frutto di una tradizione locale - dice Alberto - ovunque ci sono capolavori, noi stessi abbiamo avuto difficoltà a sceglierli, abbiamo spaziato dal Nord ai paesaggi di Montalbano. Quando ci si trova di fronte a un capolavoro, si resta a bocca aperta, ma noi abbiamo a disposizione una serie di capolavori, la cultura diventa una sinfonia. Credo che questo programma, più che darci l'orgoglio di essere italiani, ci dia un'identità, ci racconta quali sono le nostre radici, ma soprattutto ci spinge a pensare di dover difendere quello che abbiamo. Angela non si ferma: scala il Monte Bianco e va alla scoperta delle Grotte di Frasassi, una meraviglia naturale. "È la mia regola, esplorare i luoghi - racconta - muovendomi sempre, perché il pubblico non si annoi. Dalla Sardegna ad Amalfi, poi Parma, Ragusa, Mantova, Urbino. Ogni pietra racconta una storia, penso che la cosa più bella del mondo sia viaggiare e non smettere di essere curiosi".
Lui, che da ragazzino ascoltava i racconti del padre come se fosse il suo Salgari, oggi ha messo la curiosità al servizio della divulgazione.
Ho viaggiato in tutto il mondo- spiega Alberto - e proprio per questo dico che l'Italia è un Paese tutto da scoprire. Spesso andiamo all'estero a cercare la bellezza e non sappiamo di averla a portata di mano. Val di Noto col suo barocco color miele mi ha colpito, mi ha emozionato la Sardegna, il museo di Cagliari è tutto da scoprire”.
Sul libro si trovano le foto e le descrizioni dei siti che sono stati esplorati, spesso considerati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, arricchiti da curiosità, spigolature e contenuti inediti.
Si avrà anche la possibilità, grazie al QR Code, di vedere sul nostro cellulare le immagini relative ai siti in questione e rendere in questo modo il libro e il racconto più coinvolgenti.
L’autore ha pensato di non mettere i siti in ordine geografico, come tante bandierine su una cartina, ma ha ritenuto fosse più importante metterli in ordine cronologico, partendo dalle civiltà più antiche della nostra penisola fino ad arrivare ai nostri giorni. Emerge così l'incredibile bagliore storico e culturale del nostro passato. È un valore unico su tutto il pianeta che deve servirci anche da guida per il futuro. Non sono parole di circostanza. Se vi chiedete come mai l'Italia sia l'unica nazione ad avere una televisione pubblica che mette un programma culturale sulla sua rete ammiraglia il sabato in prima serata, la risposta la troverete (anche) guardando al nostro passato e al "paesaggio" culturale che ci circonda fin dalla nascita.
Nato a Parigi nel 1962 e figlio del noto divulgatore scientifico Piero Angela e di Margherita Pastore in Angela, Alberto accompagnò spesso il padre nei suoi viaggi sin da bambino. Dopo essersi diplomato in Francia, s’iscrisse al corso di Scienze Naturali all'università La Sapienza di Roma, laureandosi infine con 110 e lode e un premio per la tesi, poi pubblicata. Continuò gli studi frequentando diversi corsi di specializzazione in università degli Stati Uniti d'America (Harvard, Columbia University, UCLA), approfondendo la paleontologia e la paleoantropologia.
È sposato con Monica Angela e ha tre figli: Riccardo (1998), Edoardo (1999) e Alessandro (2004). Parla correntemente, inglese, francese e swahili.
Alla propria attività di studioso ha fatto seguito la professione per la quale è più noto, quella di divulgatore scientifico, in particolare attraverso la televisione.
Ha realizzato in questo settore riprese e servizi in tutti i continenti, su siti archeologici e paleontologici, centri di ricerca, santuari naturalistici e anche su etnie e culture in via di estinzione. Di recente ha ricevuto la laurea Honoris Causa in Filosofia, conferitagli dall’Università del Piemonte Orientale che fa seguito a quella in Archeologia e in Comunicazione del patrimonio culturale .
Fra i suoi libri, tutti best seller tradotti in molte lingue: Una giornata nell’antica Roma, Impero, Amore e sesso nell’antica Roma, Viaggio nella Cappella Sistina, I Bronzi di Riace, I tre giorni di Pompei, San Pietro.
Acquistando questo libro si contribuisce, inoltre, al restauro di un’opera, una vera meraviglia, che è stata salvata dal terremoto del 2016 a Castelluccio di Norcia: la Madonna Adorante, risalente alla fine del Quattrocento.
È un modo anche per non dimenticare la distruzione e le sofferenze di quella tragedia.
Leggendolo e ammirando le innumerevoli immagini delle meraviglie del nostro Paese, sentirete chiaramente un potente messaggio: il nostro patrimonio è la nostra identità.

Emiliano Spampinato




30 novembre 2017

Kazuo Ishiguro: non solo Nobel per la Letteratura, ma anche vincitore di un Premio Letterario siciliano




A un anno dall'inaspettata vincita di Bob Dylan, il premio Nobel per la Letteratura 2017 è stato assegnato allo scrittore giapponese naturalizzato britannico Kazuo Ishiguro perché, come si legge nella motivazione, "nei suoi romanzi di grande impatto emotivo ha svelato l'abisso che si nasconde sotto il nostro illusorio senso di connessione con il mondo".
Prima di Ishiguro soltanto ad altri due scrittori giapponesi è stato assegnato il Nobel alla letteratura: Yasunari Kawabata nel 1968 e Kenzaburō Ōe nel 1994.
Kazuo Ishiguro è nato a Nagasaki l'8 novembre 1954 e si è trasferito con la famiglia in Inghilterra nel 1960. Il soggiorno, che avrebbe dovuto essere temporaneo, divenne definitivo.
Pur frequentando fin da bambino le scuole in Inghilterra, Ishiguro fu educato secondo le tradizioni giapponesi. Si è laureato in filosofia e letteratura alla University of Kent (1978), ha poi seguito corsi di scrittura creativa, avendo tra gli insegnanti Malcom Bradbury e Angela Carter.
Attualmente vive a Londra con la moglie scozzese, Lorna MacDougall, assistente sociale, e la loro figlia Naomi.
A Nagasaki, pochi anni dopo la Seconda Guerra Mondiale, sono ambientati il suo romanzo d'esordio Un pallido orizzonte di colline, del 1982, di cui è protagonista una donna giapponese, e il secondo Un artista del mondo fluttuante del 1986, che vede al centro un anziano pittore, per cui gli venne assegnato il premio Withbread, mentre con quella che è, forse, la sua opera più conosciuta, Quel che resta del giorno ha conquistato il premio Man Booker Prize nel 1989.



Da questo libro è stato tratto l'omonimo film con Anthony Hopkins ed Emma Thompson, diretto da James Ivory e vincitore del Premio Oscar nel 1994. Nel 2005 ha scritto Non lasciarmi per il quale ha ricevuto il Premio Alex.
Anche Non lasciarmi diventa un film, con la regia di Mark Romanek (2010).
Dopo una lunga pausa con Il gigante sepolto il suo ultimo romanzo del 2015 lo scrittore anglo-giapponese torna a sorprendere, trasportando i lettori in una dimensione fantastica con la storia di Beatrice e Axl, una coppia di anziani in viaggio tra draghi, giganti, folletti nella Britannia del VI secolo, alcuni anni dopo la morte di Re Artù, per trovare il figlio lontano che non sanno più se esista veramente.
Anche di questo libro sono stati acquisiti i diritti, dal produttore hollywoodiano Scott Rudin, per farne un film.
Tra i suoi libri anche Gli inconsolabili dove il mistero è la chiave di volta di ogni vicenda e Quando eravamo orfani, in cui un detective scruta il mondo che precipita verso l'esplosione totale.
Complessivamente sono sette i suoi romanzi, tutti bestseller e pluripremiati, a cui si aggiungono i racconti, tutti pubblicati in Italia da Einaudi.
Kazuo Ishiguro è stato premiato anche in Sicilia nel 2009 con l’opera Notturni vincendo la sesta edizione del Premio letterario internazionale “Giuseppe Tomasi di Lampedusa” che si svolge a Santa Margherita di Belice nel Palazzo Filangeri di Cutò.
Si ricorda inoltre che a Giuseppe Tomasi di Lampedusa sarà dedicato il prossimo incontro con l’Autore, promosso dall’Associazione Amici della Biblioteca.
Notturni. Cinque storie di musica e crepuscolo” – si legge nella motivazione della giuria – è scrittura crepuscolare, carica di melanconia, con sprazzi di virilità attraverso i quali l’autore, mosso da una pietas severa ed autentica, cerca di disincagliare le proprie creature dall’accidiosa frustrazione che portano dentro. Ishiguro, al di là delle sue origini, mostra anche con “Notturni” le radici di una formazione che coniuga echi dublinesi con la migliore letteratura angloamericana.
Francesco Valenti, Il primo cittadino di Santa Margherita di Belice, nella sua lettera di congratulazioni allo scrittore scrive: "In quell'occasione abbiamo avuto modo di conoscerla e addentrarci nella limpidezza malinconica della sua scrittura.
Oggi, ricordando quel giorno, riconosciamo ancora una volta l'importanza del lavoro svolto dalla giuria presieduta da Gioacchino Lanza Tomasi e l'indiscutibile valore di un premio che, anno dopo anno, è capace di promuovere sensibilmente la letteratura e l'incontro tra le culture".

Emiliano Spampinato