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05 giugno 2022

Il canto di Calliope di Natalie Haynes

 


Una donna sola corre nella notte, intorno a lei la sua città che brucia. Fuori dalle mura, la regina e altre sventurate attendono un destino che verrà deciso dai vincitori. È la caduta di Troia. Dieci interminabili anni di guerra sono giunti alla tragica conclusione, mentre le avventure dei protagonisti andranno a ispirare, nei secoli a venire, le opere di artisti e scrittori. «Cantami o Musa» invoca il sommo poeta Omero, che ha raccontato le gesta degli eroi. Ma Calliope, musa della poesia epica, questa volta è meno accomodante: è convinta che non tutto sia stato narrato, che qualcosa di fondamentale, legato alle figure femminili, manchi ancora per completare l'affresco. Se il bardo vuole che lei canti, allora lei canterà insieme a tutte le donne coinvolte nella grande tragedia. Dando voce a ciascuna di loro, Calliope prende in mano la storia e ce la racconta da una nuova prospettiva. 

«Cantami, o Musa», invoca il Poeta per scrivere il suo poema senza chiedersi mai se la Musa è disposta a farlo di buon cuore o se ciò le pesa.

Pensa a sé stesso, a cantare di eroi e chiede alla Musa il suo aiuto ma non si preoccupa di darle il giusto merito, di ascoltarla sul serio.

Prende ciò che gli serve.

Alle donne nessun ascolto, nessuna attenzione, è impegnato a costruire un poema in cui uomini, semi dei e dei sono assoluti protagonisti dimentico che in ogni storia anche le donne, che nelle guerre antiche aspettavano i loro uomini a casa, combattono.

Nel canto di Calliope, Natalia Haynes, si erge al ruolo di poetessa e canta di queste donne, per le donne ma non solo, da voce a coloro a cui l’ascolto è stato negato per secoli. Di queste donne si è mai chiesto qualcuno qualcosa?

Di Penelope, regine di Itaca, in attesa per 20 anni del ritorno di Odisseo, non meno astuta di quest’ultimo.

Di Polissena, amazzone ed eroina di Troia.

Di Ecabe, regina di Troia, fredda, regale ma dignitosa fino alla fine.

Di Cassandra, sacerdotessa di Apollo, con il dono di vedere il futuro. Una maledizione che la annienta perché ciò che vede non viene creduto da nessuno.

Natalie Haynes con il suo canto, dona voce a questa principesse, regine, guerriere, le pone allo stesso livello di Achille, Ettore, Paride e tutti gli altri protagonisti. Anche queste donne hanno combattuto, hanno subìto, hanno il diritto di raccontare la storia.


 Natalie Haynes è scrittrice e giornalista. Classicista di formazione, ha pubblicato tre romanzi e due saggi.  Autrice e conduttrice, nel 2015 ha ottenuto il Classical Association Prize come riconoscimenti per il suo lavoro di divulgazione dei classici.

 Ilaria Matà

GioiaLibro