Voglio proporvi alcune interessanti ipotesi
che Giuseppe Maddalena, tra i soci fondatori di AdB e governatore della confraternita Maria Ss
del Soccorso, ha sviluppato sulle origini delle fasce. Queste notizie saranno
pubblicate in 6 puntate. Spero troviate interessanti queste informazioni e vi appassionate
alle ipotesi suggestive che Giuseppe
Maddalena ha ricostruito sulla base della documentazione in suo possesso.
Questa breve premessa chiarisce lo scopo
delle sue ricerche e l’amore per la storia e per le nostre tradizioni.
«Sono solo delle ipotesi, anche se suffragate
da pochi documenti, ma fino a quando non saranno portati alla luce nuovi
elementi, ci sembra che la tradizione
delle fasce a Pietraperzia possa senz’altro essere collegata all’uso di
quest’ultime per i bambini abbandonati. E questo rende la tradizione ancora
più significativa poiché legata anche all’uso evangelico della fascia al
momento della nascita di Nostro Signore Gesù Cristo».
I) Alcune considerazione
sulle fasce
L’elemento che caratterizza la processione di
“lu Signuri di li fasci” è dato da
circa 180/200 fasce di lino bianco che la sera del venerdì santo vengono
annodate in un cerchio metallico collocato ai piedi di un Crocifisso posto alla
sommità di una croce, la cui altezza complessiva è di circa 9 metri.
Le fasce vengono realizzate dai fedeli che
hanno espresso un voto nei confronti del Signore Gesù Cristo. Si tratta, molto
spesso, del ringraziamento per l’avvenuta guarigione da una malattia, ma anche,
in tempi più recenti, la grazia per la
nascita di un figlio. Quest’ultima motivazione ci porta alle origini della
processione stessa come in seguito si dirà.
Le fasce sono annodate a metà della loro
lunghezza complessiva, producendo in tal modo il loro raddoppiamento. Infatti
anche se la fascia appartiene ad un unico proprietario, tuttavia sono
necessarie quasi sempre due persone per tenere in mano ciascuno un capo della
stessa fascia durante la processione.
Le più antiche si tramandano da una
generazione all'altra, rappresentando un legame, oltre che con la secolare
tradizione, anche con l’originario proprietario, spesso il nonno o anche il
bisnonno o un parente che l’ha lasciata “in eredità”. Si tratta quindi di un
bene prezioso!
E' opportuno specificare com'erano e come
sono realizzate le fasce per comprenderne l'origine e la funzione e il modo in
cui la processione ha assunto la caratteristica attuale.
Oggi la fascia viene allestita unendo, nel
punto in cui viene annodata al cerchio metallico, due strisce di lino di uguale
lunghezza. Il punto di unione delle due strisce di lino serve a determinare il
“centro” della fascia, cioè la parte in cui la stessa viene legata al cerchio
metallico, consentendone in tal modo lo sdoppiamento.
Tutto ciò non è un caso, ma il frutto di una
tradizione modificatasi nel tempo, che ci vede oggi ripetere alcuni gesti senza
comprenderne la motivazione originaria e sulla quale successivamente si
cercherà di formulare qualche ipotesi.
Le
fasce antiche hanno una lunghezza originaria di 20-23 metri, mentre quelle attuali misurano 33 metri. Le
prime molto spesso sono state “allungate” nel corso degli anni con l'aggiunta
di nuove strisce di lino o più spesso di altra stoffa, quasi sempre
riconoscibile dalla parte originaria.
Paolo Adamo - Particolare |
Si può pensare che all'inizio della
processione la fascia era costituita dalla sola striscia di lino necessaria a
unire la croce, a cui la fascia era direttamente annodata, con il proprietario
posto ai piedi della croce stessa.
La fascia, quindi, era lunga tanto quanto
serviva ad essere tenuta da un solo fedele.
La stampa del 1861, tra l'altro, evidenzia
perfettamente che le fasce, nella parte tenuta in mano dal fedele, non erano
aggomitolate come avviene oggi, ma arrivavano ad altezza di chi le teneva.
Un'ulteriore dimostrazione che le fasce
antiche erano corte ed erano state realizzate per un altra funzione.
L’attuale sistema di legatura delle fasce al
cerchio metallico - formato da due semicerchi uniti da due viti - consente, una
volta divise le due parti del cerchio, che esse vengano liberate d’un solo
colpo, evitando la lunga attesa che obbligava i proprietari, dopo la calata
della croce, ad attendere a lungo lo scioglimento delle singole fasce.
L’uso di realizzare fasce più lunghe è solo
una tradizione degli ultimi 50 anni.
Negli anni successivi al secondo conflitto
mondiale molte fasce furono realizzate in tessuto diverso dal lino, e solo
negli ultimi trent’anni è stata rivalutata l’antica tradizione di realizzarle
nell’antico tessuto, com’era all’origine della processione.
Giuseppe
Maddalena
Nella prossima pubblicazione verrà introdotta
l’ipotesi sulle origini delle fasce.
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