Di seguito le recensioni di due novità librarie presenti nella biblioteca di Pietraperzia, scritte da Nadia Di Gloria e Ilenia Di Perri.
L’ULTIMO
GIORNO DI SOLE
di
Giorgio Faletti
Concepita come una rappresentazione teatrale, “L’ultimo
giorno di sole” è l’ultima opera scritta da Giorgio Faletti, uscita postuma a
tre anni dalla morte dello scrittore piemontese. Durante questi tre anni,
l’opera è stata trasformata in un racconto, per permettere ai suoi
affezionati lettori di usufruire, attraverso le pagine di un libro, dell'ultimo
lavoro a cui l'autore si era dedicato.
La storia ha come protagonista Linda, ex direttrice di
un’agenzia di viaggi con un matrimonio fallito alle spalle. Mentre tutti
cercano di sfuggire ad un'imminente esplosione solare che investirà
la Terra, ad eccezione di una piccola area denominata ‘Terre della speranza’, verso cui tutti si
dirigono, Linda resta nella sua piccola città di provincia e affronta con
coraggio quello che avverrà, osservando con disincanto i luoghi della sua
memoria: inizia così il suo viaggio a ritroso nei ricordi, dal suo primo amore
immaginario, nato dalle pagine di un vecchio sussidiario
scolastico, all’incontro con Nicola, suo marito, e infine con
Adriana,
l'amica transessuale, ognuno dei quali le ha regalato un modo nuovo
di vedere le cose.
Il racconto, intervallato dalle poesie composte dallo stesso
Faletti per la piece teatrale, rappresenta l'idea embrionale di un romanzo, che
l'autore non riuscì a realizzare. Mancano la trama avvolgente e lo spessore
psicologico dei personaggi , a cui l'autore ci aveva da tempo abituati.
Nonostante ciò, L'ultimo giorno di sole ha una struttura coerente, poiché segue
il percorso logico del viaggio interiore della protagonista.
“In quel momento, in un lampo, ho capito uno dei limiti
fondamentali degli esseri umani, forse la causa principale della nostra
infelicità. La difficoltà a quantificare il tempo, non nella misura, ma nella
memoria. Se ogni uomo avesse potuto ricordare ogni singolo istante della sua
vita, se avesse avuto il dono di poterla ripercorrere raggruppandola non in
anni e in mesi ma identificandola passo per passo in minuti e in secondi, sono
certa che l’esistenza sarebbe sembrata a tutti molto più lunga.” E’ con queste
parole che Linda riflette sulla vita, sulla necessità quasi ossessiva degli
esseri umani di lottare contro il tempo che sfugge e di volerlo controllare, ma
la vita spesso sconvolge i piani e ci costringe a fermarci ed ad affrontare gli
eventi con un sano fatalismo, dando il giusto valore alle cose.
La sensazione che permea ogni singola pagina di
questo libro è la serenità con cui Linda va incontro al proprio destino, a
testa alta, con lo stesso coraggio con cui Giorgio Faletti, malato da alcuni
mesi, affronterà i suoi ultimi giorni di vita. E’ in questa chiave di lettura
che le vite di Linda e dell’autore si intrecciano, Linda prende il posto di
Faletti, le sue parole rappresentano l’ultimo saluto che l’autore rivolge ai
suoi lettori, lasciandoci il ricordo di una personalità poliedrica ed
affascinante, capace di esprimere con elegante schiettezza il suo ricco mondo
interiore. (Nadia Di Gloria)
CORTILE NOSTALGIA
di Giuseppina Torregrossa
I libri di Giuseppina
Torregrossa sono destinati a tutti, a chi ama la propria sicilianità, ma ancor
di più per chi non ha ancora compreso in
ché cosa consista questa nostra peculiare sicilianità. La Torregrossa può
essere definita l'autrice più “siciliana” del panorama moderno, quella che
riesce a cogliere e catturare l'essenza di questa nostra Sicilia, amata e
odiata allo stesso tempo.
Il suo ultimo romanzo “Cortile nostalgia” racchiude tutto
questo: la speranza di un mondo migliore, l’ amore per la famiglia che solo chi
vive lontano da essa può capire, l'unione con altri popoli, il rapporto di
uguaglianza che in Sicilia ha sempre caratterizzato i tempi. Palermo fa da
cornice a questa storia, come una madre accoglie a braccia aperta tutti i suoi
figli, siciliani e non, senza distinzione di razza o provenienza.
Giuseppina Torregrossa
definisce Palermo la grande madre, la madre che aspetta pazientemente i suoi
figli, che li ama incondizionatamente.
Libro intenso, che si lascia
leggere velocemente; trascinandoti in una realtà tutta siciliana, dove non ci
sono confini, né razze, ma soltanto l'amore per la propria città, cioè Palermo.
Consiglio di leggere questo
romanzo a chi ama la narrativa, ma anche a chi non l'ama, perché quest’ultimo
lavoro della Torregrossa è molto più di un semplice romanzo. Inoltre da
appassionata lettrice, invito a leggere
tutti i suoi libri, perché raccontano di una Sicilia di altri tempi, dalla
mentalità a volte arcaica, dei suoi colori, odori, passioni, della sua miseria e della sua
nobiltà.
Ribadisco ancora una volta, i suoi romanzi sono molto di
più di semplici libri di narrativa. (Ilenia Di Perri)