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22 ottobre 2023

L’INCUBO PASQUASIA. Veleni & Misteri – Le recensioni di Salvatrore Marotta

 



Maurizio Di Fazio,
L'incubo Pasquasia. Veleni & Misteri

Bonfirraro editore, 2013.



Il libro di Maurizio Di Fazio ricostruisce la storia della miniera di Pasquasia dagli inizi della sua attività nel 1959 fino alla chiusura avvenuta nel 1992 e ne segue le vicende fino alla data di pubblicazione del libro nel 2013. Una storia lunga, complessa e piena di misteri mai definitivamente chiariti. La miniera di Pasquasia, in provincia di Enna, ha rappresentato per decenni una delle principali fonti di occupazione per le province di Enna e Caltanissetta. Nel 1992 la miniera chiude inspiegabilmente nonostante la società gestore, l'Italkali, fosse la terza fornitrice mondiale di sali potassici e avesse ancora davanti molti anni (almeno trenta) di potenziale attività. Fatte le debite proporzioni è come se a Torino avesse chiuso la Fiat. Ma il 1992 è anche l'anno in cui il mafioso Leonardo Messina si pente e inizia a collaborare con la giustizia. Dalle sue dichiarazioni scatterà "l'Operazione Leopardo" con centinaia di arresti in tutta Italia. Messina, che ha lavorato come caposquadra nella miniera di Pasquasia, racconta anche che all'interno di essa sono stati stoccati rifiuti radioattivi. Da allora i veleni e i misteri di Pasquasia non sono mai stati chiariti. Certo, l'incidenza notevole nella popolazione ennese di malattie tumorali in una provincia priva di industrie e di fonti inquinanti ha rafforzato in molti la convinzione che rifiuti pericolosi siano stati occultati nelle viscere della miniera. Ancora oggi c'è chi è convinto che la miniera sia stata chiusa per farne un deposito di scorie nucleari e chi invece ritiene semplicemente che la sua chiusura abbia avvantaggiato i colossi francesi e tedeschi. Nel 2008 fu istituita da parte della Provincia Regionale di Enna una commissione d'inchiesta su Pasquasia presieduta dal consigliere provinciale barrese Giuseppe Regalbuto, purtroppo morto prematuramente qualche anno fa. Il giovane politico barrese diede un grande impulso ai lavori della Commissione e ne fece un cavallo di battaglia, avvalendosi della collaborazione, tra gli altri, del fisico nucleare Fulvio Frisone, il quale non ha rilevato nel sito la presenza di radioattività. Anche il presidente della commissione Regalbuto, dalla documentazione in suo possesso e considerata "la mancata resistenza alle indagini da parte della commissione da me presieduta e per ultimo l'inizio della bonifica confermano l'assenza di scorie nucleari" come lo stesso ha affermato in un'intervista rilasciata all'autore del libro. La commissione chiuse la sua attività dopo due anni di intenso lavoro ed ebbe sicuramente il merito di aver riacceso i riflettori sul problema Pasquasia determinando l'iter per la bonifica del sito. Infatti il sito una volta chiuso versava da anni in uno stato di totale abbandono con tonnellate di amianto ammassate in superficie che ne facevano una "bomba ecologica". Anche la questione della bonifica è stata tutt'altro che lineare e trasparente, anzi esattamente il contrario! Nel 2016 l'area è stata sequestrata da parte della magistratura che ha emesso provvedimenti giudiziari nei confronti della ditta che doveva occuparsi della bonifica per questioni di tangenti e diverse irregolarità tanto da far dire agli inquirenti che a Pasquasia più che una bonifica era in atto un vero e proprio sacco. Nel 2020 c'è stato il dissequestro e solo di recente è potuto ripartire da parte della Regione siciliana l'iter per un nuovo affidamento per poter finalmente bonificare l'area. Sarà la volta buona? Ce lo auguriamo insieme alla possibilità che la miniera possa in futuro riaprire visto che sarebbe redditizio non solo mettere in commercio i sali potassici, ma ancor più vantaggioso si presenterebbe la commercializzazione del magnesio metallico. Questo comporterebbe secondo gli studi un impiego di mano d'opera che va da mille a oltre duemila posti di lavoro.