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16 ottobre 2017

DAL TRENTINO CON AMORE



È capitato un giorno, in biblioteca con gli amici che sono soliti ritrovarvisi, si faceva una specie d’inventario dei romanzi ambientati a Pietraperzia, per la verità quasi sempre solo citata. Mi ha incuriosito un piccolo libro, che ho letto, di una autrice che vive nel Trentino, lembo d’Italia tanto lontano e non solo geograficamente, innamorata della Sicilia e di Pietraperzia dove ormai ha degli amici. L’autrice è Giliola Galvagni è Il libro s’intitola “Il mio cuore batte a Sud”.
Vi propongo la lettura del brano all'inizio del capitolo su Pietraperzia.




Pietratraperciata
Giliola Galvagni



Lascio L’autostrada e giro per Caltanissetta.
Sono nel cuore della Sicilia. La strada è quella che mi porta a Pietraperzia. Di colpo silenzio. E mi accorgo che non è dato dall’assenza di rumori ma dal paesaggio che ho intorno. Il mio sguardo si dilata fino a venir catturato dai colori caldi della terra bruciata. I mesi estivi hanno seccato la terra fino a spaccarla ed ora, a ottobre il caldo continua.
Le colline di terra arsa dal sole attendono uno scroscio d’acqua per poter ritornare alla vita. Non ci sono alberi ma solo radi arbusti secchi. Il giallo si confonde nel marrone e nell'ocra. Immagino questi luoghi in primavera, coperti di nuova erba e di fiori di ogni colore: un tappeto verde che darà cibo agli animali. Intanto il paesaggio si fa selvaggio, quasi inospitale, affascinante, unico.

La terra di Sicilia è terra di conquista, ma non solo. È una terra benedetta che fa maturare il grano e l’arancia, fa pascolare le vacche e coltivare la vite.
Improvvisamente ecco il paese di Pietraperzia: è spalmato sui fianchi di una collina. Le casa sono della stesso colore della terra. Le facciate delle case riflettono il giallo caldo delle pietre fino a confondere l’abitato col territorio intorno.
Pietra preziosa: sassi che sono stati usati per edificare un borgo che segue le asperità del terreno. Un saliscendi di strade e vicoli che lo rendono movimentato. Pietra arenaria color miele, sassi squadrati che hanno composto, uno sull’altro, le case di questo paese che all’imbrunire diventa un presepe.
L’architettura è essenziale, pulita, le linee sono rette, quasi a sottolineare la sobrietà o in tempi lontani, la povertà della gente
È un’atmosfera insolita, pigra, rallentata.
Voglio capire questa gente, voglio entrare nel loro sentire e mi accorgo che ogni gesto, ogni parola, ogni silenzio ha un suo codice di comprensione. Bisogna amare questa gente per capire davvero il cuore di queste Isole. Già perché non c’è una sola isola ma tante. Isole che si incastrano, a volte perfettamente, altre con fatica e dolore.
Sono questi gl aspetti che mi hanno tenuta legata a questa terra: la dolcezza e l’asperità che convivono dando il meglio anche nelle contraddizioni.
Questi calori caldi, arsi da un sole implacabile, questa lingua che mi entra nel cuore come una musica. Eppure la comprendo, ne capisco le sfumature, ne seguo agilmente i toni e le pause, l’intensità.
La cantilena delle canzoni appassionate che struggono nel ricordo di qualcosa di perso e mai più ritrovato. Qualcosa che non potrà essere mai dimenticato.

Il libro è disponibile, potete ritirarlo in biblioteca.