LA SICILIA DEGLI DEI
UNA GUIDA MITOLOGICA
Giulio Guidorizzi, Silvia Romani,
Raffaello Cortina Editore, Milano 2022.
Viaggio nella Sicilia da leggere
La Sicilia è da sempre
culla di storia, cultura, sapori, tradizioni, ma è anche la terra per eccellenza intrisa di miti e leggende. Si può dire che non ci sia luogo in
Sicilia che non abbia alla sua origine un mito o una storia leggendaria da
raccontare. Gli autori di questo bel volume pubblicato da Raffaello Cortina
Editore, Giulio Guidorizzi e Silvia Romani avevano già pubblicato per lo stesso
editore due libri: "In viaggio con gli dei. Guida mitologica della
Grecia" e "Il mare degli dei. Guida mitologica alle isole della
Grecia"; era dunque inevitabile una guida mitologica alla più grande isola
del Mediterraneo che di miti ne ha da vendere. Ma il titolo non tragga il
lettore in inganno perché non di soli miti si parla essendo il mito intimamente
legato alla storia. Grazie a questa guida potremo meglio conoscere e apprezzare
con uno sguardo nuovo il significato di luoghi, paesaggi, monumenti e reperti e
godere di un'esperienza di viaggio più consapevole. Gli autori attraversano la
Sicilia sulle tracce dei miti e delle storie in un viaggio che parte dalle
"terre di vento e di fuoco", le Eolie, dove un re leggendario di nome
Liparo diede il nome a Lipari. Per i Greci era il luogo dove aveva sede il
signore dei venti, Eolo, dove un giorno approdò Ulisse con i suoi uomini dopo
essere sfuggiti ai massi del Ciclope Polifemo. Ci spostiamo a Messina dove
troviamo Scilla e Cariddi, un mostro dalle tante teste e un gorgo che avviluppa
e poi espelle. Ci avviciniamo a Taormina e alla riviera dei Ciclopi. Goethe
definì il teatro di Taormina "Il più grande capolavoro dell'arte e della
natura". Abitata in origine dai Siculi, i Greci si stanziarono sulla
costa, a Naxos, che fu la prima colonia fondata nel 734 a.C. Siamo sulla
riviera dei Ciclopi e la leggenda di Aci e Galatea ci spiega perché nove
località iniziano con il nome di Aci. Poi c'è Catania, ricca di fascino e
mistero, con il suo Liotru, la fontana dell'elefante simbolo della città e con
la leggenda di via Crociferi; a Santalfio, sulle pendici orientali dell'Etna,
troviamo "il castagno dei cento cavalli", un albero maestoso,
probabilmente l'albero più antico d'Europa. Saliamo sull'Etna dove vive un
gigante mostruoso, Tifone, ma anche il dio fabbro Efesto forgia nel fuoco i
metalli in compagnia dei Ciclopi. Seguiamo la vicenda storica di Siracusa,
"Atene di Sicilia", una delle città più potenti dell'antichità,
patria del grande scienziato Archimede, che con i suoi marchingegni difese la
città dall'assedio dei Romani. Ortigia è da sempre il cuore di Siracusa, terra
di ninfe, di risorgive, di acque come il fiume Ciane che alla foce incontra
l'Anapo e in questo modo i due fiumi rinnovano la promessa nuziale. Un'altra
ninfa, Aretusa, era stata trasformata in fonte da Artemide e insieme a Ciane
sta a guardia del porto di Siracusa. Come non accennare al magnifico teatro,
dove tra maggio e luglio ogni anno migliaia di spettatori assistono alle
rappresentazioni del dramma antico e allora sì che si percepisce concretamente
che gli dei non hanno mai abbandonato la Sicilia e che il mito si fa storia. E
i tesori custoditi nel museo archeologico Paolo Orsi...soltanto la Venere
Landolina merita da sola una visita. Certo, il capitolo dedicato a Siracusa è
il più corposo di tutto il libro perché non si finirebbe mai di parlare di
questa città e dei suoi tesori archeologici ed artistici, delle sue mille
storie. "Siracusa è il posto - scrivono gli autori- in cui due amici si
possono dare un appuntamento davanti al tempio di Apollo, come a Londra se lo
darebbero a Piccadilly Circus o a Parigi a Place de la Concorde". Nell'entroterra,
a Enna, principale sede del culto di Demetra/Cerere dove c'era il santuario più
venerato della dea, e dove sulle sponde del mitico lago di Pergusa, Ade, il re
dei morti, rapì Persefone/Proserpina/Kore. A lei è dedicata l'Università di
Enna, ancora una volta il mito si fa storia e vive nell’attualità della più
importante realizzazione culturale della nostra provincia. Si può andare oltre
senza nominare i mosaici di Piazza Armerina e il museo di Aidone dove ha fatto
ritorno la bellissima dea di Morgantina? Qui si scopre un giallo internazionale
di furti di opere d'arte che coinvolsero illustri personaggi e collezionisti. Agrigento
con la sua Valle dei templi o Selinunte con il suo parco archeologico più
grande d'Europa e tanti altri luoghi famosi o meno che tralasciamo per motivi
di spazio. Il viaggio si conclude a Palermo, Panormos, la città "tutta
porto". Un accenno soltanto al suo genio protettore, il famoso "Genio
di Palermo" sulla cui origine e identità non si sa nulla di preciso ma che
viene raffigurato ovunque. Nella fontana di Villa Giulia il Genio mostra tutta
la sua imponenza e magnificenza:" la statua, realizzata in marmo bianco di
Carrara nel 1778 da Ignazio Marabitti, raffigura un sovrano possente con un
cane ai suoi piedi a rappresentare la fedeltà. Un'aquila spalanca le ali al suo
fianco; alle sue spalle da una roccia pende una cornucopia simbolo di buona fortuna
e di abbondanza; in un ramo stringe un serpente che gli si avvita in spire
lungo tutto il corpo". Pensiamo che gli autori siano nel giusto
nell'accostare il Genio a Saturno, il signore dell'Età dell'oro, la cui
iconografia non era molto diversa da quella del Genio di Palermo e stava a
simboleggiare un tempo felice in cui la terra offriva i suoi frutti e non
c'erano le malattie e la morte. In questo senso il Genio è il ricordo di un'età
favolosa e la speranza di un ritorno agli antichi splendori.
In conclusione non possiamo che raccomandare la lettura di questo splendido volume, peraltro riccamente illustrato da disegni e fotografie, a tutti gli amici sinceramente innamorati della Sicilia.