ln
occasione del nostro viaggio a Pietraperzia del 2005, padre Bongiovanni, ci
fece omaggio dell’opuscolo Santa Maria di
Gesù. Storia di una Parrocchia in cammino, fatto stampare nella ricorrenza
del cinquantesimo anniversario di istituzione della Parrocchia.
Gli
articoli contenuti nel libretto ci riportarono alla memoria, con qualche punta
di emozione, eventi riguardanti la storia del nostro paese che avevamo vissuto.
Fu specialmente quello intitolato Le
Figlie di Maria Ausiliatrice. Casa di Pietraperzia che attirò la nostra
attenzione, perché avevamo partecipato direttamente alle vicende relative alle
prime fasi dell’insediamento delle salesiane a Pietraperzia.
L’articolo
in questione, pur con qualche imprecisione e qualche omissione, descrive
l’ingresso delle suore nel loro primo piccolo “convento” e a distanza di quattro
anni nella loro sede definitiva di via Marconi.
Le
Figlie di Maria Ausiliatrice vennero a Pietraperzia per essere state nominate
eredi del canonico Eligio Amico affinché fondassero un istituto per ragazze
orfane e abbandonate.
Nel
settembre del 1950 arrivarono le prime tre suore e trovarono una sistemazione in
una piccola casa presa in affitto in via Garibaldi 65.
L’articolo
descrive l’arrivo delle suore nella casa ancora disadorna e cita i nomi delle
persone - tra le altre la signora Antonietta Cucurullo Nicoletti, le sorelle
Giovanna e Giuseppina Bevilacqua - che si adoperarono con zelo nell’accoglierle,
accompagnarle e agevolarne la sistemazione con la fornitura di arredi e
suppellettili.
Considerata
la provvisorietà e l’inadeguatezza di questa prima dimora, furono iniziate trattative
da parte della Casa Madre Salesiana di Messina per l’acquisto de “lu Statutu”, come
comunemente veniva denominato dai pietrini, l’attuale sede dell’Istituto Comprensivo “Vincenzo Guarnaccia”,
ritenuto sede più idonea alle necessità di vita e di attività delle suore.
Unica
proprietaria dell’Istituto, era la Cassa Rurale ed Artigiana “Maria SS del Rosario”; fondata nel 1908 dai
sacerdoti Calogero Amico e Michele Carà.
La costruzione dell’imponente edificio, venne
iniziata nel 1925, per adibirlo
ad Istituto educativo e di avviamento professionale per ragazzi poveri. L’opera
tuttavia non fu portata a termine a causa della morte dell’allora
presidente della Cassa Rurale, il sacerdote Calogero Amico.
All’epoca
dell’insediamento delle salesiane a Pietraperzia, la Cassa Rurale ed Artigiana “Maria SS del Rosario” era
presieduta da nostro padre:
Salvatore Giordano.
Le trattative con la Casa Madre Salesiana di Messina
vennero condotte da nostro padre,
assieme al Presidente delle Casse Rurali della Regione Sicilia, l’avvocato
Arcangelo Cammarata, che conoscemmo personalmente per essere venuto più volte a
casa nostra in quella occasione.
«Legato a quelle vicende conservo un ricordo»,
dice Salvatore, «che mi ha sempre accompagnato fino ad oggi. Nel corso delle
trattative per l’acquisto dell’Istituto da parte delle suore salesiane, un
giorno, allora poco più che decenne, mi capitò di accompagnare mio padre e il
Presidente Cammarata, presso la sede delle suore di via Garibaldi. L’incontro
si svolse e si concluse in un clima cordiale. Ma la cosa che mi è rimasta
maggiormente impressa di quella circostanza è la lezione educativa che mi diede
mio padre.
Le suore ci offrirono caffè freddo in
bicchieri di vetro. Al mio turno, la suora che ci serviva orientava verso di me
il vassoio in modo da indurmi a prendere il bicchiere meno pieno. Io invece,
ignorando il tacito invito, presi uno dei bicchieri colmi. Mio padre che aveva
seguito la scena non mancò, una volta soli, di farmi notare il mio comportamento
così poco dignitoso».
Fu nostro padre che, durante un successivo incontro in
via Garibaldi, vista la precarietà nella quale vivevano le suore, prima ancora
che si concludessero le trattative per l’acquisto, propose una sistemazione più
adeguata, offrendo loro di occupare l’edificio
stesso, “lu Statutu” appunto.
Per rendere agibili alcune parti interne del
fabbricato, venne assunta una squadra di muratori, capomastro il signor
Vincenzo Falzone, che riparò anche il tetto della parte destinata alle suore.
Giuseppe Rabita artista falegname di più generazioni seguì i lavori di sua
competenza e tra i suoi aiutanti portava con sé Saro Bauccio (che poi fu
sindaco di Pietraperzia) e me stesso.
Così le salesiane,
usufruendo della disponibilità di nostro padre, presero possesso del fabbricato ancora prima della
stipula del compromesso. Le suore apprezzarono molto il generoso gesto di cui
gli rimasero sempre riconoscenti.
«L’ingresso delle suore all’Istituto», dice
Maria, «fu una festa. Seguì l’apertura di laboratori di ricamo, cucito…; le
ragazze che frequentavano apprendevano l’arte del ricamo a tombolo, che molte esercitarono
poi come attività per guadagnare qualcosa. L’Istituto divenne l’oasi della
gioventù femminile pietrina: vi si tenevano riunioni e feste com’è nello stile
salesiano.
Nel seguito delle trattative relative alla
compravendita furono compiuti dei viaggi da nostro padre presso la Casa Madre
Salesiana di Messina; qualche volta l’accompagnò anche la mamma. Ricordo la
bella amicizia che si strinse con suor Santina Pirrelli, allora Superiora della
Casa di Pietraperzia, che durò sempre, la quale citava mio padre come il “nostro
benefattore”».
Malgrado gli sforzi e la disponibilità, i salesiani
non comperarono l’immobile. Il Rettore Maggiore dei Salesiani e altre
personalità dell’Ordine, esaminando più volte l’Istituto, ritennero che fosse
smisurato per le esigenze di Pietraperzia; decisero di costruire un nuovo
istituto più adatto per l’esercizio delle loro attività.
Venne siglato un contratto d’affitto che durò
fino al completamento del nuovo edificio. Nel 1954, le Figlie di Maria Ausiliatrice, entrarono nell'attuale Istituto intitolato al sacerdote Eligio
Amico
«L’aiuto di mio padre verso le suore continuò», conclude
Maria, «le suore per gratitudine regalarono a mia madre delle
tende bianche ricamate a mano da loro stesse. Mio padre non volle che il suo
nome venisse scritto sulla targhetta dei benefattori».
Quelli che abbiamo scritto sono solo alcuni
episodi che riguardano l’avvenimento di una realtà straordinaria che, a
ripensarci, ancora ci commuove.
Maria e Salvatore Giordano