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07 marzo 2019

La sarta di Maria Antonietta Memorie di Rose Bertin




Diventare “ministra della moda” di una regina non è cosa da tutti ma è quello che accadde a Rose Bertin. Nata il 2 luglio 1747 ad Abbeville, da una famiglia appartenente alla plebe, debuttò come una delle tante modiste di Parigi prima di essere notata dalla Regina di Francia e diventare la prima stilista della storia.
Spettatrice degli intrighi di corte e molto vicina alla regina di Francia, passata alla storia per diversi scandali primo fra tutti “l’affare della collana” che vide protagonisti Jeanne de Valois, insieme al conte di Cagliostro e al cardinale di Rohan ordire un piano ai suoi danni per ottenere denaro e potere. Questo episodio fu uno degli artefatti che portò alla Rivoluzione Francese che vide la disgraziata regina morire decapitata.
Rose Bertin lascia ai postumi queste memorie per difendere la persona di Maria Antonietta accusata di condurre una vita molto costosa anche per una regina. Siamo sempre stati abituati all’immagine di una Maria Antonietta trasfigurata nei film come ragazza viziata, dedita alla bella vita e incurante delle necessità del suo popolo.
Rose Bertin vuole portare alla luce un’altra immagine della regina, quella di madre dolce, familiare e ben consapevole delle sue responsabilità di regina, anche se il critico Giuseppe Scaraffia fa luce sul fatto che la sarta abbia volutamente omesso dei particolari nel suo racconto.
Siamo di fronte ad un romanzo che si legge anche in un solo giorno per il suo scorrere fluido e che in qualche modo ci regala un’immagine che forse in molti non conoscono della regina Maria Antonietta, quella di donna che si ritrova al centro di un mondo più grande di lei fatto di intrighi e sospirazioni.

Ilaria Matà