10 marzo 2024

LA SICILIA DEGLI DEI. UNA GUIDA MITOLOGICA - Le recensioni di Salvatore Marotta

LA SICILIA DEGLI DEI
UNA GUIDA MITOLOGICA
Giulio Guidorizzi, Silvia Romani,
Raffaello Cortina Editore, Milano 2022.


Viaggio nella Sicilia da leggere


La Sicilia è da sempre culla di storia, cultura, sapori, tradizioni, ma è anche la terra per eccellenza intrisa di miti e leggende. Si può dire che non ci sia luogo in Sicilia che non abbia alla sua origine un mito o una storia leggendaria da raccontare. Gli autori di questo bel volume pubblicato da Raffaello Cortina Editore, Giulio Guidorizzi e Silvia Romani avevano già pubblicato per lo stesso editore due libri: "In viaggio con gli dei. Guida mitologica della Grecia" e "Il mare degli dei. Guida mitologica alle isole della Grecia"; era dunque inevitabile una guida mitologica alla più grande isola del Mediterraneo che di miti ne ha da vendere. Ma il titolo non tragga il lettore in inganno perché non di soli miti si parla essendo il mito intimamente legato alla storia. Grazie a questa guida potremo meglio conoscere e apprezzare con uno sguardo nuovo il significato di luoghi, paesaggi, monumenti e reperti e godere di un'esperienza di viaggio più consapevole. Gli autori attraversano la Sicilia sulle tracce dei miti e delle storie in un viaggio che parte dalle "terre di vento e di fuoco", le Eolie, dove un re leggendario di nome Liparo diede il nome a Lipari. Per i Greci era il luogo dove aveva sede il signore dei venti, Eolo, dove un giorno approdò Ulisse con i suoi uomini dopo essere sfuggiti ai massi del Ciclope Polifemo. Ci spostiamo a Messina dove troviamo Scilla e Cariddi, un mostro dalle tante teste e un gorgo che avviluppa e poi espelle. Ci avviciniamo a Taormina e alla riviera dei Ciclopi. Goethe definì il teatro di Taormina "Il più grande capolavoro dell'arte e della natura". Abitata in origine dai Siculi, i Greci si stanziarono sulla costa, a Naxos, che fu la prima colonia fondata nel 734 a.C. Siamo sulla riviera dei Ciclopi e la leggenda di Aci e Galatea ci spiega perché nove località iniziano con il nome di Aci. Poi c'è Catania, ricca di fascino e mistero, con il suo Liotru, la fontana dell'elefante simbolo della città e con la leggenda di via Crociferi; a Santalfio, sulle pendici orientali dell'Etna, troviamo "il castagno dei cento cavalli", un albero maestoso, probabilmente l'albero più antico d'Europa. Saliamo sull'Etna dove vive un gigante mostruoso, Tifone, ma anche il dio fabbro Efesto forgia nel fuoco i metalli in compagnia dei Ciclopi. Seguiamo la vicenda storica di Siracusa, "Atene di Sicilia", una delle città più potenti dell'antichità, patria del grande scienziato Archimede, che con i suoi marchingegni difese la città dall'assedio dei Romani. Ortigia è da sempre il cuore di Siracusa, terra di ninfe, di risorgive, di acque come il fiume Ciane che alla foce incontra l'Anapo e in questo modo i due fiumi rinnovano la promessa nuziale. Un'altra ninfa, Aretusa, era stata trasformata in fonte da Artemide e insieme a Ciane sta a guardia del porto di Siracusa. Come non accennare al magnifico teatro, dove tra maggio e luglio ogni anno migliaia di spettatori assistono alle rappresentazioni del dramma antico e allora sì che si percepisce concretamente che gli dei non hanno mai abbandonato la Sicilia e che il mito si fa storia. E i tesori custoditi nel museo archeologico Paolo Orsi...soltanto la Venere Landolina merita da sola una visita. Certo, il capitolo dedicato a Siracusa è il più corposo di tutto il libro perché non si finirebbe mai di parlare di questa città e dei suoi tesori archeologici ed artistici, delle sue mille storie. "Siracusa è il posto - scrivono gli autori- in cui due amici si possono dare un appuntamento davanti al tempio di Apollo, come a Londra se lo darebbero a Piccadilly Circus o a Parigi a Place de la Concorde". Nell'entroterra, a Enna, principale sede del culto di Demetra/Cerere dove c'era il santuario più venerato della dea, e dove sulle sponde del mitico lago di Pergusa, Ade, il re dei morti, rapì Persefone/Proserpina/Kore. A lei è dedicata l'Università di Enna, ancora una volta il mito si fa storia e vive nell’attualità della più importante realizzazione culturale della nostra provincia. Si può andare oltre senza nominare i mosaici di Piazza Armerina e il museo di Aidone dove ha fatto ritorno la bellissima dea di Morgantina? Qui si scopre un giallo internazionale di furti di opere d'arte che coinvolsero illustri personaggi e collezionisti. Agrigento con la sua Valle dei templi o Selinunte con il suo parco archeologico più grande d'Europa e tanti altri luoghi famosi o meno che tralasciamo per motivi di spazio. Il viaggio si conclude a Palermo, Panormos, la città "tutta porto". Un accenno soltanto al suo genio protettore, il famoso "Genio di Palermo" sulla cui origine e identità non si sa nulla di preciso ma che viene raffigurato ovunque. Nella fontana di Villa Giulia il Genio mostra tutta la sua imponenza e magnificenza:" la statua, realizzata in marmo bianco di Carrara nel 1778 da Ignazio Marabitti, raffigura un sovrano possente con un cane ai suoi piedi a rappresentare la fedeltà. Un'aquila spalanca le ali al suo fianco; alle sue spalle da una roccia pende una cornucopia simbolo di buona fortuna e di abbondanza; in un ramo stringe un serpente che gli si avvita in spire lungo tutto il corpo". Pensiamo che gli autori siano nel giusto nell'accostare il Genio a Saturno, il signore dell'Età dell'oro, la cui iconografia non era molto diversa da quella del Genio di Palermo e stava a simboleggiare un tempo felice in cui la terra offriva i suoi frutti e non c'erano le malattie e la morte. In questo senso il Genio è il ricordo di un'età favolosa e la speranza di un ritorno agli antichi splendori.
In conclusione non possiamo che raccomandare la lettura di questo splendido volume, peraltro riccamente illustrato da disegni e fotografie, a tutti gli amici sinceramente innamorati della Sicilia.



Nessun commento:

Posta un commento

Il tuo commento sarà pubblicato tra breve. Grazie.