Ray Atlee docente di
legge all'università della Virginia riceve, insieme al fratello, una lettera
dal padre il giudice Reuben V. Atlee malato terminale, che vive in una villa malandata
di Mapler Run nel Mississippi.
Nella
lettera il giudice richiedeva la presenza dei due figli, Forrest ritenuto la
pecora nera della famiglia e Ray, per discutere l'amministrazione dei beni di
famiglia. In realtà il giudice possedeva solo la villa che per il suo
decadimento valeva poco e sul conto in banca 6000 dollari.
Ray
arriva per primo all'appuntamento e trova il padre morto con accanto una scorta
di morfina e ben in vista un foglio con scritte le ultime volontà.
Nell'attesa
dell'arrivo del fratello si mette a rovistare tra i documenti e negli armadi.
Con grande stupore trova una pila di scatole piene di banconote: tre milioni e
mezzo di dollari. La morte del padre e lo shock per il ritrovamento del denaro
lo scuotono profondamente. La prima sua preoccupazione è quella di nascondere
il denaro e tenere il segreto per preservare il fratello, un tossicomane,
avrebbe speso tutto per acquistare droga.
Ray
è perplesso, si pone una serie di domande sulla provenienza del denaro. Il
dubbio che il giudice possa essere stato un corrotto lo tormenta, ma Ruben
Atlee è stato nella sua vita un uomo onesto, duro con gli altri, duro con i
figli, duro con se stesso ma integerrimo. Un uomo anche generoso disponibile ad
aiutare i più deboli. Decide di indagare, di capire la provenienza di tutti
quei soldi, di sapere se sono banconote false. Qualcun altro però è a
conoscenza del malloppo trovato nelle scatole dentro l’armadio, qualcuno inizia
a perseguitarlo, cerca d’incutergli paura. I giorni successivi vive come una preda
braccata, capendo che quei soldi potrebbero ucciderlo, si troverà ad affrontare
e subire una vita d’intrighi che lo porteranno a scoprire la provenienza del
denaro e chi lo terrorizza, naturalmente il racconto si conclude con
l’immancabile “colpo di scena” finale.
Una
storia familiare, le vicissitudini di due fratelli, uno professore l’altro un
balordo tossicomane e un padre non amato che li “convoca” per le sue ultime
volontà. Certo non un romanzo irresistibile ma sicuramente, come tutti i “thriller”
di Grisham, una lettura piacevole, un racconto pieno di suspense che tiene
inchiodati alla lettura per sapere come si conclude. Un libro che consiglio di
leggere anche per le atmosfere che Grisham riesce a creare.
Lina Viola
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