Il
Nome della Rosa (romanzo, 1980) è un’opera scritta dal noto autore piemontese
Umberto Eco, eclettico in tutte le sue passioni, filosofo, medievalista,
giornalista. Il romanzo è un’opera che abbraccia diversi ambiti della cultura
del medioevo e fonde contenuti di carattere filosofico, teologico, storico;
utilizzando tuttavia termini comprensibili a tutti.
Gli
Amici della Biblioteca di Pietraperzia, in occasione della messa in onda della
fiction trasmessa su Rai 1, hanno approfondito la lettura del romanzo
attraverso un Cenacolo Letterario, analizzando le divergenze e le convergenze
tra l’opera scritta e la serie. Abbiamo considerato che è difficile riproporre
simili capolavori, avendo anche assistito al primo film de “Il Nome della Rosa”
(1986) di eccellente spessore.
La
nostra opinione considera che l’opera scritta è più avvincente, apre una
visione più ricca di intrecci. Il romanzo de Il Nome della Rosa è il risultato
di una vita dedicata allo studio di questo libro. La figura del regista, al
centro di simili tessiture d’intrecci, non può raggiungere tale ampia visione.
La
visione moderna di alcuni personaggi ha reso l’ambientazione povera di dettagli
ancora più reali, che sono poveri e spietati; un realismo crudo che Eco
fedelmente riporta, ma che nello sceneggiato vengono addolciti.
Nel
complesso, la fiction è affascinante, i paesaggi suggestivi. A nostro modesto
parere, il regista Giacomo Battiato poteva osare di più, senza tralasciare
quelle “imperfezioni” che rendono fedele e veritiera una realtà insicura,
superstiziosa e chiusa in se stessa quale era il medioevo.
Amici
della Biblioteca - Pietraperzia
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