L'Associazione
"Amici della Biblioteca" di Pietraperzia è lieta e onorata di
invitare tutta la cittadinanza alla presentazione del libro della nostra cara
socia Anna Marotta "Il bandito Testalonga. La resistenza di un vinto"
che si terrà in data 14 luglio presso il Chiostro di S. Maria alle ore 19:00.
Oltre che dagli interventi, comprendenti la coordinatrice dell’Associazione
Lucia Miccichè, l’editore Pierangelo Giambra, l’autrice Anna Marotta e il
Sindaco Antonio Bevilacqua, la serata verrà accompagnata da parti
recitativo-musicali curati dalla toccante voce del poeta Giuseppe Mistretta e
dalle meravigliose arpeggiate di Emiliano Spampinato. Non mancheranno le
sorprese: la proiezione di un book trailer, le illustrazioni del grafico Nicolò
Speciale che ha realizzato la copertina e tanto altro. Al termine della serata
verrà offerto ai presenti un rinfresco. L’opera, già presentata al Festival
Letterario “Una marina di libri” di Palermo, verrà quindi per la prima volta
esposta al pubblico a Pietraperzia, proprio quella terra in cui il bandito
nacque. Non mancate, vi aspettiamo numerosi!
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“Tra le profonde
radici della terra siciliana, in un museo a cielo aperto accompagnato dalla
calura dello Scirocco, cinque controversi protagonisti orchestrano un'infelice
storia, il cui tragico finale è più che prevedibile. Il bandito Testalonga
(1728-1767), eletto a Robin Hood da un popolo affamato di pane e ideali,
diventa così l'emblema di uno spaccato di società, quella dell'omertà, degli
intrighi, delle connivenze e dei tradimenti. Ad ogni pagina si respira Sicilia.
L'isola è nelle grotte e nei cunicoli impervi, nelle campagne bionde di grano,
nei modi espressivi, nei soprusi delle istituzioni e nella primordiale
brutalità delle pene. Oggi Testalonga ci lascia una preziosa eredità, al di là
dei poco credibili cliché a lui attribuiti: poco o nulla è cambiato rispetto ad
allora, la storia ci dà una parvenza di continuità ma, dopotutto, sempre si
ripete. Cos'è quindi la resistenza di un vinto? Non consiste nell'esaltazione
eroica, un campione appartiene solo ai cantastorie e al popolo; e nemmeno nel
giudizio inquisitorio. È solo la chiara e lucida consapevolezza di non poter
alzare barricate tra buoni e cattivi. Vago è il confine tra bene e male in un
mondo opaco gettato in mare aperto, un funebre e sconfinato Mediterraneo”.
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