16 aprile 2020

La verità dell’Alligatore di Massimo Carlotto



“Quando la vidi entrare, tailleur costoso e borsa rigida da professionista, capii subito che mi sarei perso parte del concerto di Cooper Terry che stava iniziando in quel momento.”

 Inizia così il romanzo noir di Massimo Carlotto, scrittore italiano, pubblicato nel 1995 da Edizioni e/o.

È il primo libro della serie dell’Alligatore cui fanno seguito altri otto libri. Massimo Carlotto

Trama

Massimo Carlotto
L’alligatore è un ex cantante Blues. Ingiustamente condannato a sette anni di carcere gli è rimasta addosso la fragilità degli ex detenuti e l’ossessione della giustizia. Ha messo a frutto le sue “competenze” e le sue conoscenze nella malavita divenendo un investigatore molto particolare: più a suo agio nel mondo marginale ed extra legale che tra poliziotti e magistrati, ricorre volentieri all’aiuto di strani personaggi, primo fra tutti Beniamino Rossini, un malavitoso milanese con il quale ha stretto una bella amicizia malgrado le differenze culturali e di temperamento. I due intuiscono presto che gli omicidi di due donne, imputati a un povero tossico, sono in realtà maturati nei corrotti ambienti di una certa borghesia di provincia. Un tipo solitario Marco Buratti, meglio conosciuto come l’Alligatore, amante del blues ed ex cantante di un gruppo a cui la galera ha tolto la voglia di cantare. Ex carcerato dal carattere schivo, ha deciso di assumere il ruolo d’investigatore aiutando gli altri dietro lauto compenso. Ed è così che si ritrova ad aiutare un’avvocatessa che si è rivolta a lui per cercare un certo Magagnin, un tossico finito in carcere con l’accusa di aver ucciso una donna a coltellate e adesso scomparso dopo aver finito il turno di lavoro essendo in regime di semilibertà. Carlotto, nel romanzo, porta un pezzo della sua vita, infatti, lui stesso è salito alla ribalta delle cronache per un caso giudiziario di omicidio. Il ritrovamento del cadavere di uno dei giudici popolari della Corte d’Assise che condannò Magagnin, complica il caso e lo infittisce di mistero. L’Alligatore non vuole assumere le sembianze di un supereroe, anzi è uno distante, che si fa i fatti suoi, non per vigliaccheria ma perché troppo occupato a combattere le sue guerre per avere tempo di combattere anche quelle degli altri. Ma è anche uno che ha fiuto per le indagini e soprattutto uno che quando è dentro una storia non demorde per questo, coinvolge Beniamino Rossini, ex appartenente alla vecchia malavita milanese conosciuto dietro le sbarre. La narrazione di Carlotto tiene il lettore incollato al libro e la storia assume sempre di più l’aspetto di una giustizia che è stata negata. Con un sottofondo Blues, musica tanto amata dall’investigatore, in ricordo di un vecchio amore che l’ha dimenticato mentre era in galera, alcune verità iniziano a venire a galla e altre aspettano di trovare la luce accompagnando il lettore fino ad un finale sorprendente.




Ilaria Matà



   

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