Antonio Rubino apre ogni capitolo con una legge astrofisica
che in qualche modo si ricollega a quello che vivranno e proveranno i
personaggi nelle pagine del suo libro.
Un libro che conquista piano piano, non cattura subito ma ti
incuriosisce pagina dopo pagina e ti incanta con la bellezza dei posti
descritti.
Le esistenze diverse, il contrasto tra il benessere e la
povertà, tra la guerra e un mondo lontano dalla violenza definiscono la vita e
il modo di interagire dei protagonisti Paolo e Leonore che vivranno un'intensa
storia d'amore.
Le differenze che di solito creano distanze ,come tra le
galassie, qui avvicinano e nei piccoli gesti come un abbraccio o la coccola di
un tè troppo zuccherato si percepisce racchiuso un dono del Creatore.
Nel libro i personaggi si pongono le stesse domande che ci
poniamo anche noi.
Perché nella maggior parte dei casi, le differenze non
creano quel filo conduttore che potrebbe unirci senza farci perdere la nostra
identità?
Le scelte di Paolo, dettate un po' dalla noia, un po' dalla
frenesia, dalla compassione e dalla competizione ,che sembrano all'inizio
gratificarlo, negli anni perdono valore perché lo allontanano dal vero io, e lo
portano a chiedersi: "Sono felice?"
Non è costantemente quello che facciamo noi?
Pensiamo di decidere noi, di fissare le nostre priorità, ma
in realtà è il tempo, è la stessa vita che rende schiavi di quelle azioni che
chiamiamo scelte.
E quando ci fermiamo e iniziamo a porci delle domande ci
rendiamo conto che abbiamo solo perso tempo o ci siamo allontanati da quegli
ideali che hanno dato entusiasmo alla nostra gioventù.
La scelta, forse per la prima volta libera, consiste nel
decidere se continuare così oppure lasciare gli agi per intraprendere un nuovo
percorso. Ed è proprio nel momento in cui decide di scendere da quel volo in
prima classe per riabbracciare il suo io che Paolo incontra Leonore. Una donna
così lontana, irraggiungibile, impegnata nelle sue battaglie e coinvolta nelle
vicende del suo paese.
Ed è qui che la storia dapprima coinvolgente, ti travolge
completamente.
Gli anni passano e ci ritroviamo nel 2049 in un mondo che
potremmo definire utopico, dove non esistono le disuguaglianze, la povertà, di
diverse malattie è stata scoperta la cura e un giovane ragazzo ha il compito di
ricevere in eredità questa bellissima storia.
Ilaria Matà
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