21 dicembre 2018

Invito alla lettura: "La donna giusta" di Sándor Márai





Una donna domanda all’amica, in una elegante pasticceria di Budapest dall'arredamento fin de siècle, a metà del Novecento, se le va un gelato al pistacchio. Si dà la cipria al naso, chiede se l’uomo alto col cappotto nero si è già fatto incartare la scorza di arancia candita dalla commessa. In mezzo alle chiacchiere, racconta il suo divorzio da quell'uomo.
Il romanzo di Márai racconta per tre volte la stessa storia. Allo stesso modo, per tre volte il lettore legge lo stesso romanzo, ogni volta tenuto da una persona diversa, ma ad un tono affine: una gravità seriosa, alleviata dalla circostanza. Le tre circostanze: l’ora del tè nella pasticceria ungherese. Un locale a Budapest dopo la mezzanotte, davanti ad un vino. La stanza di due amanti, fra le lenzuola disfatte, in piena notte, a Roma.
Ma la trama dei fatti si deve evincere dall'intersezione, diversa a seconda della combinazione, di tre racconti, fatti sullo stesso evento: un triangolo amoroso. A raccontare sono: la moglie, il marito, l’altra donna. (In ogni implicazione di estraneità, affettiva, familiare, di classe sociale). Ogni racconto, perciò, è tenuto anche all'interno del romanzo, a tre conoscenti dei tre protagonisti. Il vantaggio del lettore rispetto ai
tre ascoltatori è di possedere tutte e tre le versioni dei fatti. Fra la richiesta di offrire il tè, o passare lo zucchero, o i convenevoli con cui si scusa per essersi dilungata, nel primo racconto una moglie descriva all'amica la storia del suo fallimento coniugale.
Viene la volta del marito, poi dell’altra donna.
Intanto tuona incombente, nel racconto di ogni personaggio, il fragore della seconda guerra mondiale, che dilaniava Budapest mentre ad una donna non importava altro che di tenersi il proprio marito, in una pervicace resistenza del bisogno personale sopra le tragedie della storia.
Ma la guerra ha colpito tutti: borghesia, alta borghesia, proletariato. Queste categorie sono rappresentate da ognuno dei narratori.
E questo libro, che macina macina lo stesso avvenimento per portare alla comprensione dei suoi attori, domanda al lettore non solo chi sia la donna giusta, ma anche l’uomo giusto, nella sua categoria economico-sociale. Non a caso, si veda il titolo ungherese della versione iniziale del romanzo: “Azi gazi”, “quello giusto”, con valore neutro.
La donna giusta è un poligono di tiro fra tre storie, che ha la verità come bersaglio. Ma Márai non la fa trapelare: né dice, tra i tre personaggi, il suo favorito; né dice chi è la donna giusta.
La donna giusta è un romanzo sul potere, sull'amore e la convivenza, sulla vendetta privata e di classe sociale e sulla sopravvivenza personale e di classe sociale.

Alessia Borriello


In biblioteca di Sándor Márai è disponibile il romanzo "I RIBELLI":


























Nessun commento:

Posta un commento

Il tuo commento sarà pubblicato tra breve. Grazie.