14 maggio 2018

Pietraperzia: come eravamo - 3^ parte


Il Parco della Rimembranza e la villa comunale 


Mentre, in tutti i paesi come il nostro, la maggior parte degli abitanti lottava per la sopravvivenza, in Europa l’egoismo dei popoli seminava malcontento. I governanti dei vari Stati sovrani con negoziati segreti e non e con patti bilaterali si schierarono in due formazioni contrapposte: Triplice Alleanza da una parte e Triplice Intesa dall’altra.
L’Austria-Ungheria il 25 luglio del 1914 ruppe ogni relazione diplomatica e, tre giorni dopo, fece la propria dichiarazione di guerra tramite un telegramma inviato al governo serbo: era l'inizio della Prima Guerra Mondiale.
Nel 1914 era Sindaco il Dott. Rosario Mendola, (nonno della farmacista Cristina), successivamente sostituito dall’Avv. Notaio Vincenzo Perdicaro.
Un anno dopo, il 24 maggio del 1915, l’Italia entra in guerra a fianco della Triplice Intesa assieme a Francia, Inghilterra, Russia contro Germania e Impero Austro-Ungarico.
Non c’era ancora la radio, i bollettini di guerra arrivavano in ritardo, venivano filtrati e spesso interpretati a convenienza; dati in pasto a gente analfabeta, accendevano le fantasie e qualcuno, per non partecipare alla guerra, si procurava gravi lesioni invalidanti e irreversibili.
Da questa sommaria descrizione emerge che, in ogni nucleo familiare, il perno dell’esistenza era l’uomo che sopportava tutto l’onere della sopravvivenza. Privare per motivi bellici la famiglia, anche solo temporaneamente, della presenza dell’uomo era come creare orfani e vedove anzitempo. E questa era la paura più assillante e ricorrente che spaventava le famiglie.
La prima guerra mondiale fu uno dei conflitti più sanguinosi di tutti i tempi. Nei quattro anni e tre mesi di ostilità persero la vita 9.722.000 soldati di cui 650.000 italiani e vi furono oltre 21 milioni di feriti. I civili non furono risparmiati: circa 950.000 morirono a causa delle operazioni militari e circa 5.893.000 perirono per cause collaterali: carestie, malnutrizione, malattie ed epidemie (particolarmente grave fu la cosiddetta "spagnola” che a Pietraperzia, che contava, 12.000 abitanti, dal 1916 al 1918, fece 1330 vittime di cui 561 nel solo 1919
Al termine del conflitto in tutta Europa, in ogni città e paese in lutto, sorsero monumenti commemorativi di varia estensione come Redipuglia in Italia.


A Pietraperzia il 3 maggio 1928, il Barone Michele Tortorici, Podestà in carica, a nome e per conto del Comune, acquistò dai Sigg. Crisafi Vincenzo e Di Lavore Liborio 1,22 ettari di terreno in contrada Canale Tonnovecchio per la realizzazione del Parco della Rimembranza, della Villa Comunale e del Campo Sportivo. Quasi quattro anni dopo, il 27 febbraio del 1932 la sedicenne Annita, figlia del Podestà in carica Antonino Guarnaccia, inaugurò il Parco della Rimembranza con annessi “Villa Comunale” e Campo sportivo. Ai lati del vistoso cancello in ferro battuto dell’ingresso principale, nella disposizione ad emiciclo delle dieci lastre di marmo, si leggono 118 nomi di caduti onorati da due sculture in basso rilievo, raffiguranti bandiera della Patria, moschetto e stella dell’onore. 
D’allora e senza interruzione di continuità ogni anno, per perpetuarne il ricordo di quanti caddero in nome della Patria, questo nostro sacrario, il IV novembre viene onorato dalle visite delle autorità civili e religiose locali ed ossequiato con la deposizione di corone di alloro, portate in processione dall'Amministrazione Comunale preceduta dal Primo Cittadino.

In margine alla delibera d’acquisto del terreno per la costruzione del Parco della Rimembranza, della villa comunale e del campo sportivo si legge:
In contemporanea alla Villa Comunale e al Campo sportivo doveva essere realizzato il Boschetto Littorio su terreno comunale sito all’incrocio della via per Riesi e la strada vicinale per Vallone dell’Oro e Cerumbelle.


Giovanni Culmone

Le puntate precedenti sono state pubblicate il 30 aprile 2018 e 7 maggio 2018




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