08 gennaio 2020

Vita di Maria Stuarda: la rivale di Elisabetta I d'Inghilterra





“Nella mia fine è il mio principio”
“En ma fin est mon commencement”, era la frase che la regina Maria Stuarda aveva scelto come motto ricamandolo su di un broccato.

Mai frase fu più vera.

Sta di fatto che aveva capito tutto, anticipando di diversi anni, che nel momento in  cui sarebbe morto il suo corpo, sarebbe diventata immortale la sua figura.

Con la sua morte ha segnato la storia. Regina di Scozia a soli 6 giorni di vita, bambina capace di incantare tutti al suo passaggio, cresciuta alla cort di Francia in mezzo all’arte e alle buone maniere, principessa in grado di ispirare poeti e sposa appena quindicenne del delfino di Francia, si ritrova ad avere sulla testa due corone di due regni molto diversi tra di loro.

La Francia esperta nell'arte del cerimoniale e la Scozia, paese povero e indietro anni luce per quanto concerne la cultura rispetto alla corte francese.

Ma sulla testa di Maria Stuarda in molti avrebbero voluto vedere anche un’altra corona, quella d’Inghilterra.

Appoggiata dai cattolici che riconoscono in questa Stuart la sola e degna erede dei Tudor, sarà proprio questo che la porrà come rivale di Elisabetta I, regina d’Inghilterra, sostenuta dalla parte protestante.

  Due donne così diverse, Maria Stuarda così coraggiosa e sicura nelle proprie decisioni, piena di dignità fino alla morte, Elisabetta eternamente in lotta con sé stessa, piena di dubbi, definita isterica, non in grado di dare una risposta categorica.

Maria Stuarda aveva il coraggio di sfidare il destino con la pecca di sentirsi al di sopra di tutto in quanto testa coronata.

In Elisabetta invece è sempre stato evidente il mettersi al servizio del popolo per fare il bene del popolo.

La storia le vorrà rivali, la morte le porrà vicine nella sepoltura come sorelle.

Maria Stuarda che con le sue azioni ha segnato la sua fine, nella sua fine le sue azioni sono state consegnate alla storia.

In questa biografia non viene celato nulla ma l’autore fa un quadro chiaro e delineato della regina Stuart e della donna Maria.

Stefan Zweig ha la capacità di far vivere sulla pelle il vissuto della regina, portando con la mente a ritroso nel tempo tra feste nella corte francese e complotti scozzesi e inglesi.

Ilaria Matà


Stefan Zweig (Vienna, 28 novembre 1881 – Petrópolis, 22 febbraio 1942) è stato uno scrittore, drammaturgo, giornalista, biografo, storico e poeta austriaco naturalizzato britannico.















01 ottobre 2019

Clarissa Pinkola Estés e la sua interpretazione di Barbablù di Charles Perrault




Trama Barbablù: Barbablù è un uomo ricco e crudele, che ha avuto sei mogli che sono improvvisamente scomparse. Nonostante il suo passato ombroso, riesce a sposarsi con la figlia più giovane di una dama sua vicina, anche grazie all'ostentazione delle sue grandi ricchezze. Non passa molto tempo che Barbablù annuncia alla moglie di doversi assentare per almeno sei settimane, per questioni di lavoro. Prima di partire, egli la guida attraverso l'intera villa, mettendole a disposizione ogni cosa e consegnandole il mazzo con tutte le chiavi della casa. Lei è libera di usare tutto, di aprire tutto, di andare dappertutto tranne che oltre la porta della camera segreta aperta da una particolare piccola chiave che Barbablù le mostra. (fonte Wikipedia)

Non ho mai letto la fiaba “Barbablù” di Charles Perrault ma sono rimasta affascinata dall’interpretazione che la scrittrice Clarissa Pinkola Estés dà ai suoi protagonisti. Ne parla nel libro “Donne che corrono coi lupi”.
La scrittrice vede nel personaggio di Barbablù l’uomo nero che abita la psiche di tutte le donne e nella favola l’intera rappresentazione del dramma che la donna vive.
La donna, giovane sposa, che non ha ancora imparato bene a riconoscere il predatore.
Una donna giovane che non ha ancora la chiave per capire che il suo sposo, con il “permesso” datole di poter fare quello che vuole all’interno della dimora, in realtà la sta tenendo prigioniera. Deve semplicemente attenersi ad una sola regola, non aprire una porta, così facendo limita la donna perché le impone di non dare ascolto alla sua indole che è sempre alla ricerca della verità.
“Barbablù proibisce alla giovane donna di usare quella chiave che la porterebbe alla consapevolezza” cit. Barbablù
Una donna consapevole delle sue capacità è una donna capace di superare qualsiasi avversità.
La consapevolezza che permette di scoprire «quello che sta sotto» che vuol essere tenuto nascosto.
E una volta aperta quella porta e svelato il mistero, la donna deve affrontare l’uomo nero che abita nel suo inconscio. Una volta affrontato e sprigionata dalla sua presenza avrà finalmente conosciuto la sua natura combattiva che dà alle donne la consapevolezza di possedere un’energia tremenda.




Ilaria Matà




21 settembre 2019

MERAVIGLIE alla scoperta della penisola dei tesori di ALBERTO ANGELA


Un articolo di Emiliano Spampinato


Dalla maestosità delle Dolomiti alla scabra magia dei Sassi di Matera, dalle immense pietre dei nuraghi sardi alla Valle dei Templi siciliana, dalla rappresentazione ricca di simboli del Cenacolo di Leonardo, a Milano, alla Reggia di Caserta, in Italia le meraviglie sono ovunque. Non mancano le città d'arte, ma neppure gli splendidi scenari naturali. Ci sono alcune delle destinazioni più famose al mondo, come Firenze, Venezia o le Cinque Terre; e poi ci sono le perle nascoste, autentiche bellezze poco frequentate dai turisti, come il Pozzo di San Patrizio a Orvieto, il Labirinto di Fantanellato, la Laguna veneta o il Lago di Fusaro.
Luoghi che raccontano di un passato glorioso e di uomini e donne che hanno fatto la Storia. Se ci soffermiamo a riflettere, scopriremo che non esiste un secolo in cui in Italia non sia stato creato qualcosa di incredibilmente prezioso.
A essere dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità sono stati finora ben cinquantacinque siti in Italia, tantissimi considerate le dimensioni del nostro territorio, una densità che non ha eguali in nessun altro Paese del mondo.
Questi siti esprimono la nostra storia comune, la diversità delle culture, la relazione fra l’uomo e l’ambiente naturale. Rappresentano l’anima e la memoria delle popolazioni e dei territori che le esprimono.
Affermano il valore universale della bellezza e della curiosità, che è la nostra grande ricchezza.
Il nuovo libro di Alberto Angela: "MERAVIGLIE alla scoperta della penisola dei tesori" è il frutto diretto del programma tv e racchiude tutto il bagaglio d’informazioni, esperienze, racconti e curiosità raccolte durante le riprese e la preparazione della serie televisiva "Meraviglie". Si basa sul lavoro corale che ha impegnato per tanti mesi tante straordinarie professionalità nella produzione del programma e nella sua post-produzione.
Un lungo viaggio attraverso l'Italia con la troupe della Rai che ha percorso oltre 10mila chilometri da Nord a Sud. Dai tesori sommersi nel mare di Baia ai mosaici bizantini di Ravenna (170mila abitanti, otto siti), dalla corte di Federico da Montefeltro agli splendori dei Gonzaga, dal barocco di Lecce a quello dei luoghi di Montalbano, in Val di Noto. E poi Roma con i segreti di piazza Navona fino alle glorie del Teatro San Carlo a Napoli.
Ogni monumento viene premiato perché è frutto di una tradizione locale - dice Alberto - ovunque ci sono capolavori, noi stessi abbiamo avuto difficoltà a sceglierli, abbiamo spaziato dal Nord ai paesaggi di Montalbano. Quando ci si trova di fronte a un capolavoro, si resta a bocca aperta, ma noi abbiamo a disposizione una serie di capolavori, la cultura diventa una sinfonia. Credo che questo programma, più che darci l'orgoglio di essere italiani, ci dia un'identità, ci racconta quali sono le nostre radici, ma soprattutto ci spinge a pensare di dover difendere quello che abbiamo. Angela non si ferma: scala il Monte Bianco e va alla scoperta delle Grotte di Frasassi, una meraviglia naturale. "È la mia regola, esplorare i luoghi - racconta - muovendomi sempre, perché il pubblico non si annoi. Dalla Sardegna ad Amalfi, poi Parma, Ragusa, Mantova, Urbino. Ogni pietra racconta una storia, penso che la cosa più bella del mondo sia viaggiare e non smettere di essere curiosi".
Lui, che da ragazzino ascoltava i racconti del padre come se fosse il suo Salgari, oggi ha messo la curiosità al servizio della divulgazione.
Ho viaggiato in tutto il mondo- spiega Alberto - e proprio per questo dico che l'Italia è un Paese tutto da scoprire. Spesso andiamo all'estero a cercare la bellezza e non sappiamo di averla a portata di mano. Val di Noto col suo barocco color miele mi ha colpito, mi ha emozionato la Sardegna, il museo di Cagliari è tutto da scoprire”.
Sul libro si trovano le foto e le descrizioni dei siti che sono stati esplorati, spesso considerati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, arricchiti da curiosità, spigolature e contenuti inediti.
Si avrà anche la possibilità, grazie al QR Code, di vedere sul nostro cellulare le immagini relative ai siti in questione e rendere in questo modo il libro e il racconto più coinvolgenti.
L’autore ha pensato di non mettere i siti in ordine geografico, come tante bandierine su una cartina, ma ha ritenuto fosse più importante metterli in ordine cronologico, partendo dalle civiltà più antiche della nostra penisola fino ad arrivare ai nostri giorni. Emerge così l'incredibile bagliore storico e culturale del nostro passato. È un valore unico su tutto il pianeta che deve servirci anche da guida per il futuro. Non sono parole di circostanza. Se vi chiedete come mai l'Italia sia l'unica nazione ad avere una televisione pubblica che mette un programma culturale sulla sua rete ammiraglia il sabato in prima serata, la risposta la troverete (anche) guardando al nostro passato e al "paesaggio" culturale che ci circonda fin dalla nascita.
Nato a Parigi nel 1962 e figlio del noto divulgatore scientifico Piero Angela e di Margherita Pastore in Angela, Alberto accompagnò spesso il padre nei suoi viaggi sin da bambino. Dopo essersi diplomato in Francia, s’iscrisse al corso di Scienze Naturali all'università La Sapienza di Roma, laureandosi infine con 110 e lode e un premio per la tesi, poi pubblicata. Continuò gli studi frequentando diversi corsi di specializzazione in università degli Stati Uniti d'America (Harvard, Columbia University, UCLA), approfondendo la paleontologia e la paleoantropologia.
È sposato con Monica Angela e ha tre figli: Riccardo (1998), Edoardo (1999) e Alessandro (2004). Parla correntemente, inglese, francese e swahili.
Alla propria attività di studioso ha fatto seguito la professione per la quale è più noto, quella di divulgatore scientifico, in particolare attraverso la televisione.
Ha realizzato in questo settore riprese e servizi in tutti i continenti, su siti archeologici e paleontologici, centri di ricerca, santuari naturalistici e anche su etnie e culture in via di estinzione. Di recente ha ricevuto la laurea Honoris Causa in Filosofia, conferitagli dall’Università del Piemonte Orientale che fa seguito a quella in Archeologia e in Comunicazione del patrimonio culturale .
Fra i suoi libri, tutti best seller tradotti in molte lingue: Una giornata nell’antica Roma, Impero, Amore e sesso nell’antica Roma, Viaggio nella Cappella Sistina, I Bronzi di Riace, I tre giorni di Pompei, San Pietro.
Acquistando questo libro si contribuisce, inoltre, al restauro di un’opera, una vera meraviglia, che è stata salvata dal terremoto del 2016 a Castelluccio di Norcia: la Madonna Adorante, risalente alla fine del Quattrocento.
È un modo anche per non dimenticare la distruzione e le sofferenze di quella tragedia.
Leggendolo e ammirando le innumerevoli immagini delle meraviglie del nostro Paese, sentirete chiaramente un potente messaggio: il nostro patrimonio è la nostra identità.

Emiliano Spampinato