Il recente ritrovamento tra le carte
del defunto parroco della Chiesa Madre sac. Michele Carà (20/04/1870 –
09/06/1946) di alcuni documenti e di un registro utilizzato come brogliaccio di
appunti appartenenti alla Confraternita Maria SS. del Soccorso ci conforta in
tale ipotesi. I documenti sono stati consegnati alla nostra Confraternita nel
2013 dallo storico locale sac. Filippo Marotta, nipote del parroco Carà.
Il registro del parroco Carà,
verosimilmente utilizzato come brogliaccio già a partire dagli ultimi anni del
secolo XIX, riporta quasi tutti i proprietari di fasce che furono annotati fino
al 1914.
Nel suddetto registro tra l’altro sono
annotate le offerte di una lira per ognuna delle tre fasce nuove realizzate per
la processione del 2 aprile 1904, il che documenta, probabilmente, che per le
fasce di nuova realizzazione il contributo richiesto era maggiore rispetto alle
fasce già esistenti.
L’ultima data riportata nel
registro-brogliaccio è quella del 10 aprile 1914 quando vengono annotate le
fasce dei signori Bevilacqua Calogero fu Sebastiano, Salvaggio Giuseppe fu
Giovanni e Pinnadauria Salvatore fu Calogero, realizzate in quell'anno e
tuttora esistenti.
Vi sono registrati una settantina di
nominativi di proprietari di fasce, alcune delle quali ancora esistenti, come è
stato possibile documentare nel censimento delle fasce del 1995.
Nello stesso registro tale elenco fu
poi trascritto in maniera più ordinata, riportando esattamente 71 fasce.
Utilizzato fino al 1914, il brogliaccio fu sostituito da altro registro
alfabetico in cui furono riportati i nominativi dei proprietari delle fasce
esistenti a quell'epoca e quelle che man mano sono state realizzate fino al
1975. Nell'inventario della confraternita redatto il 10 maggio 1914 viene già
riportato il registro delle fasce.
Ciò dimostra che fino al 1915 le fasce
esistenti a Pietraperzia erano circa un’ottantina
Il primo nominativo riportato nel
brogliaccio e poi nel registro alfabetico è quello di Pietro Cacciato (1851 -
1933).
Attualmente la fascia di Pietro
Cacciato è in possesso del confrate Filippo Falzone (n. 03/01/1939) che ha
affermato che la stessa è stata realizzata nel 1885, cosa verosimile alla luce
di quanto racconta un’altra pronipote del Cacciato, la signora Natala Alù.
Ritengo utile raccontare la storia di
questa fascia poiché conoscendo l’esatta data di nascita del primo proprietario
e l’anno di presumibile realizzazione ci aiuta a capire quando in realtà le fasce
legate alla croce furono riportate a casa dopo la processione.
Il Cacciato era militare ed ebbe un
problema alla vista. Fece promessa di realizzare la fascia se il Signore Gesù
Cristo l’avesse guarito dalla malattia, cosa che si verificò realmente, ed al
ritorno dal servizio militare, verosimilmente in un periodo intercorrente tra
il 1873 e il 1880, la realizzò.
Tale data si ricava tenendo presente
che il Cacciato era nato nel 1851. Se teniamo presente che il servizio di leva
obbligatoria veniva svolto dopo la maggiore età, è facile supporre che la
fascia sia stata realizzata negli anni '70 del secolo XIX. La misura originaria
di questa fascia è di circa 23 metri.
Le date sopra riportate sono utili a
dimostrare che verosimilmente prima di allora non esisteva nessun registro o
documento in cui la Confraternita annotava i proprietari di fasce, sia perché
erano relativamente poche, sia perché non appartenevano ai fedeli. Quest’ultimi
si limitavano semplicemente a realizzare la fascia, legarla al Crocifisso e
successivamente lasciarla alla Confraternita la quale provvedeva a consegnarla
o venderla alla ruotara, (la donna addetta a ricevere alla ruota i bambini che venivano abbandonati).
Solo dal 1889, infatti, troviamo
offerte per le fasce nei registri della Confraternita. Anche nei documenti
riportati alla luce presso gli Archivi di Stato di Enna e Caltanissetta, che
riguardano i conti della Confraternita, nessun accenno si trova riguardo alle
fasce.
Solo a partire dal 1880/85 le fasce
vennero riportate a casa dai rispettivi fedeli dopo la processione e
successivamente legate alla croce negli anni successivi e da qui la necessità
per la Confraternita di registrarne i proprietari.
Le poche fasce mostrate dalla stampa
di Cosimo Adamo sono quelle realizzate annualmente, che successivamente
venivano tagliate per l’uso dei proietti (i bambini che venivano lasciati nella ruota alla tutela pubblica).
Da questo momento la processione con
il Calvario - la croce con le fasce - con 6/10 fasce legate diviene la
processione che si trasformerà ne lu Signuri di li fasci. E’ solo un’ipotesi,
ma è certo che prima degli anni '80 del secolo XIX le fasce non erano di proprietà
privata e non c’è traccia di ciò nei documenti della Confraternita. Prima del 1861 il Calvario veniva portato in processione con le fasce ma di queste
non è rimasta nessuna traccia perché dopo la cerimonia religiosa venivano utilizzate per lo scopo di cui si è detto. Se si fosseroconservate come quelle realizzate nella seconda metà dell’800, qualcuna di esse sarebbe giunta fino a noi.
Infine potrebbe anche darsi che dopo
una certa data il lino non venisse più coltivato a Pietraperzia o che il costo
per la loro realizzazione fosse aumentato. Era quindi più difficile realizzare
fasce nuove.
Per questo motivo le fasce realizzate
annualmente venivano riportate a casa dai proprietari aggiungendosi a quelle
preesistenti.
Giuseppe Maddalena
Nella prossima pubblicazione la prima parte della ruota dei proietti
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