23 novembre 2017

LE SPERANZE AVVOLTE IN FASCE - 4^ Parte



IV        Alcune notizie sui primi proprietari delle fasce

Il recente ritrovamento tra le carte del defunto parroco della Chiesa Madre sac. Michele Carà (20/04/1870 – 09/06/1946) di alcuni documenti e di un registro utilizzato come brogliaccio di appunti appartenenti alla Confraternita Maria SS. del Soccorso ci conforta in tale ipotesi. I documenti sono stati consegnati alla nostra Confraternita nel 2013 dallo storico locale sac. Filippo Marotta, nipote del parroco Carà.
Il registro del parroco Carà, verosimilmente utilizzato come brogliaccio già a partire dagli ultimi anni del secolo XIX, riporta quasi tutti i proprietari di fasce che furono annotati fino al 1914.
Nel suddetto registro tra l’altro sono annotate le offerte di una lira per ognuna delle tre fasce nuove realizzate per la processione del 2 aprile 1904, il che documenta, probabilmente, che per le fasce di nuova realizzazione il contributo richiesto era maggiore rispetto alle fasce già esistenti. 
L’ultima data riportata nel registro-brogliaccio è quella del 10 aprile 1914 quando vengono annotate le fasce dei signori Bevilacqua Calogero fu Sebastiano, Salvaggio Giuseppe fu Giovanni e Pinnadauria Salvatore fu Calogero, realizzate in quell'anno e tuttora esistenti.
Vi sono registrati una settantina di nominativi di proprietari di fasce, alcune delle quali ancora esistenti, come è stato possibile documentare nel censimento delle fasce del 1995.
Nello stesso registro tale elenco fu poi trascritto in maniera più ordinata, riportando esattamente 71 fasce. Utilizzato fino al 1914, il brogliaccio fu sostituito da altro registro alfabetico in cui furono riportati i nominativi dei proprietari delle fasce esistenti a quell'epoca e quelle che man mano sono state realizzate fino al 1975. Nell'inventario della confraternita redatto il 10 maggio 1914 viene già riportato il registro delle fasce.
Ciò dimostra che fino al 1915 le fasce esistenti a Pietraperzia erano circa un’ottantina
Il primo nominativo riportato nel brogliaccio e poi nel registro alfabetico è quello di Pietro Cacciato (1851 - 1933).
Attualmente la fascia di Pietro Cacciato è in possesso del confrate Filippo Falzone (n. 03/01/1939) che ha affermato che la stessa è stata realizzata nel 1885, cosa verosimile alla luce di quanto racconta un’altra pronipote del Cacciato, la signora Natala Alù.
Ritengo utile raccontare la storia di questa fascia poiché conoscendo l’esatta data di nascita del primo proprietario e l’anno di presumibile realizzazione ci aiuta a capire quando in realtà le fasce legate alla croce furono riportate a casa dopo la processione.
Il Cacciato era militare ed ebbe un problema alla vista. Fece promessa di realizzare la fascia se il Signore Gesù Cristo l’avesse guarito dalla malattia, cosa che si verificò realmente, ed al ritorno dal servizio militare, verosimilmente in un periodo intercorrente tra il 1873 e il 1880, la realizzò.
Tale data si ricava tenendo presente che il Cacciato era nato nel 1851. Se teniamo presente che il servizio di leva obbligatoria veniva svolto dopo la maggiore età, è facile supporre che la fascia sia stata realizzata negli anni '70 del secolo XIX. La misura originaria di questa fascia è di circa 23  metri.
Le date sopra riportate sono utili a dimostrare che verosimilmente prima di allora non esisteva nessun registro o documento in cui la Confraternita annotava i proprietari di fasce, sia perché erano relativamente poche, sia perché non appartenevano ai fedeli. Quest’ultimi si limitavano semplicemente a realizzare la fascia, legarla al Crocifisso e successivamente lasciarla alla Confraternita la quale provvedeva a consegnarla o venderla alla ruotara, (la donna addetta a ricevere alla ruota i bambini che venivano abbandonati).

Solo dal 1889, infatti, troviamo offerte per le fasce nei registri della Confraternita. Anche nei documenti riportati alla luce presso gli Archivi di Stato di Enna e Caltanissetta, che riguardano i conti della Confraternita, nessun accenno si trova riguardo alle fasce.
Solo a partire dal 1880/85 le fasce vennero riportate a casa dai rispettivi fedeli dopo la processione e successivamente legate alla croce negli anni successivi e da qui la necessità per la Confraternita di registrarne i proprietari.
Le poche fasce mostrate dalla stampa di Cosimo Adamo sono quelle realizzate annualmente, che successivamente venivano tagliate per l’uso dei proietti (i bambini che venivano lasciati nella ruota alla tutela pubblica).
Da questo momento la processione con il Calvario - la croce con le fasce - con 6/10 fasce legate diviene la processione che si trasformerà ne lu Signuri di li fasci. E’ solo un’ipotesi, ma è certo che prima degli anni '80 del secolo XIX le fasce non erano di proprietà privata e non c’è traccia di ciò nei documenti della Confraternita. Prima del 1861 il Calvario veniva portato in processione con le fasce ma di queste
non è rimasta nessuna traccia perché dopo la cerimonia religiosa venivano utilizzate per lo scopo di cui si è detto. Se si fosseroconservate come quelle realizzate nella seconda metà dell’800, qualcuna di esse sarebbe giunta fino a noi.
Infine potrebbe anche darsi che dopo una certa data il lino non venisse più coltivato a Pietraperzia o che il costo per la loro realizzazione fosse aumentato. Era quindi più difficile realizzare fasce nuove.
Per questo motivo le fasce realizzate annualmente venivano riportate a casa dai proprietari aggiungendosi a quelle preesistenti.

Giuseppe Maddalena


Nella prossima pubblicazione la prima parte della ruota dei proietti



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