13 novembre 2017

LE SPERANZE AVVOLTE IN FASCE - 1^ Parte



    Voglio proporvi alcune interessanti ipotesi che Giuseppe Maddalena, tra i soci fondatori di AdB e governatore della confraternita Maria Ss del Soccorso, ha sviluppato sulle origini delle fasce. Queste notizie saranno pubblicate in 6 puntate. Spero troviate interessanti queste informazioni e vi appassionate alle ipotesi suggestive che Giuseppe Maddalena ha ricostruito sulla base della documentazione in suo possesso.

   Questa breve premessa chiarisce lo scopo delle sue ricerche e l’amore per la storia e per le nostre tradizioni.

    «Sono solo delle ipotesi, anche se suffragate da pochi documenti, ma fino a quando non saranno portati alla luce nuovi elementi, ci sembra che la tradizione delle fasce a Pietraperzia possa senz’altro essere collegata all’uso di quest’ultime per i bambini abbandonati. E questo rende la tradizione ancora più significativa poiché legata anche all’uso evangelico della fascia al momento della nascita di Nostro Signore Gesù Cristo».



I)  Alcune considerazione sulle fasce

    L’elemento che caratterizza la processione di “lu Signuri di li fasci” è dato da circa 180/200 fasce di lino bianco che la sera del venerdì santo vengono annodate in un cerchio metallico collocato ai piedi di un Crocifisso posto alla sommità di una croce, la cui altezza complessiva è di circa 9 metri.
    Le fasce vengono realizzate dai fedeli che hanno espresso un voto nei confronti del Signore Gesù Cristo. Si tratta, molto spesso, del ringraziamento per l’avvenuta guarigione da una malattia, ma anche, in tempi più recenti, la grazia per la nascita di un figlio. Quest’ultima motivazione ci porta alle origini della processione stessa come in seguito si dirà.
    Le fasce sono annodate a metà della loro lunghezza complessiva, producendo in tal modo il loro raddoppiamento. Infatti anche se la fascia appartiene ad un unico proprietario, tuttavia sono necessarie quasi sempre due persone per tenere in mano ciascuno un capo della stessa fascia durante la processione.
   Le più antiche si tramandano da una generazione all'altra, rappresentando un legame, oltre che con la secolare tradizione, anche con l’originario proprietario, spesso il nonno o anche il bisnonno o un parente che l’ha lasciata “in eredità”. Si tratta quindi di un bene prezioso!
    E' opportuno specificare com'erano e come sono realizzate le fasce per comprenderne l'origine e la funzione e il modo in cui la processione ha assunto la caratteristica attuale.
    Oggi la fascia viene allestita unendo, nel punto in cui viene annodata al cerchio metallico, due strisce di lino di uguale lunghezza. Il punto di unione delle due strisce di lino serve a determinare il “centro” della fascia, cioè la parte in cui la stessa viene legata al cerchio metallico, consentendone in tal modo lo sdoppiamento.
    Tutto ciò non è un caso, ma il frutto di una tradizione modificatasi nel tempo, che ci vede oggi ripetere alcuni gesti senza comprenderne la motivazione originaria e sulla quale successivamente si cercherà di formulare qualche ipotesi.
    Le fasce antiche hanno una lunghezza originaria di 20-23 metri, mentre quelle attuali misurano 33 metri. Le prime molto spesso sono state “allungate” nel corso degli anni con l'aggiunta di nuove strisce di lino o più spesso di altra stoffa, quasi sempre riconoscibile dalla parte originaria.
Paolo Adamo - Particolare
Il motivo di tale aggiunta potrebbe essere stato determinato dal fatto che prima del 1904 ogni fascia era costituita da una sola striscia di lino annodata direttamente alla croce e che dopo questa data sia stata allungata poiché era cambiato il sistema di legatura. Non si spiega altrimenti il motivo per cui le fasce più antiche sono state tutte allungate nel corso del tempo.  
Si può pensare che all'inizio della processione la fascia era costituita dalla sola striscia di lino necessaria a unire la croce, a cui la fascia era direttamente annodata, con il proprietario posto ai piedi della croce stessa.
La fascia, quindi, era lunga tanto quanto serviva ad essere tenuta da un solo fedele.
La stampa del 1861, tra l'altro, evidenzia perfettamente che le fasce, nella parte tenuta in mano dal fedele, non erano aggomitolate come avviene oggi, ma arrivavano ad altezza di chi le teneva.
Un'ulteriore dimostrazione che le fasce antiche erano corte ed erano state realizzate per un altra funzione.
L’attuale sistema di legatura delle fasce al cerchio metallico - formato da due semicerchi uniti da due viti - consente, una volta divise le due parti del cerchio, che esse vengano liberate d’un solo colpo, evitando la lunga attesa che obbligava i proprietari, dopo la calata della croce, ad attendere a lungo lo scioglimento delle singole fasce.
    L’uso di realizzare fasce più lunghe è solo una tradizione degli ultimi 50 anni.
   Negli anni successivi al secondo conflitto mondiale molte fasce furono realizzate in tessuto diverso dal lino, e solo negli ultimi trent’anni è stata rivalutata l’antica tradizione di realizzarle nell’antico tessuto, com’era all’origine della processione.

         Giuseppe Maddalena 


Nella prossima pubblicazione verrà introdotta l’ipotesi sulle origini delle fasce.



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3^ Parte - Per leggere clicca qui
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5^ Parte - Per leggere clicca qui
6^ Parte - Per leggere clicca qui




10 novembre 2017

LETTURA CREATIVA A SCUOLA

Nasce il progetto
LETTURA CREATIVA
anno scolastico 2017/2018

                                            In collaborazione: #AmicidellaBibliotecaComune di Pietraperzia - Antonio Bevilacqua SindacoBiblioteca Di Pietraperzia, Istituto V.Guarnaccia
Da Novembre fino a Maggio la biblioteca accoglierà un numero di 600 tra bambini e ragazzi!            
Il progetto infanzia/primaria è finalizzato ad effondere il fascino dei libri attraverso la "lettura ad alta voce", già dalla primissima età di crescita.
I bambini saranno guidati dai "FAVOLIERI" figure prescelte per l'occasione. Le storie prenderanno vita in un quadro a colori ove i bambini vicini ai personaggi saranno protagonisti!
Il progetto "Alla scoperta del territorio" è sviluppato per i ragazzi della scuola media. Incontri in biblioteca alla scoperta della grande bellezza della storia e dei luoghi della nostra #Pietraperzia. In primavera i ragazzi, accompagnati dai formatori dell'associazione #AmicidellaBiblioteca, in collaborazione con Archeoclub e ProLoco, vivranno l'esperienza dell'escursione turistica e il fascino di visitare i luoghi più suggestivi del nostro paese.
La #biblioteca è la Casa dei Libri! Una casa accogliente ove il tempo si ferma e i libri si raccontano! La tutela e la salvaguardia del patrimonio culturale custodito è la prima responsabilità dell'associazione.
Buon viaggio, ragazzi e bambini, nel Mondo dei Libri!!!





09 novembre 2017

NOVITÀ IN LIBRERIA - SIMONETTA AGNELLO HORNBY



Nessuno può volare
Simonetta Agnello Hornby
Feltrinelli Editore 2017



Quando si nasce in una famiglia come quella di Simonetta Agnello Hornby, sin da piccoli si cresce con la consapevolezza che si è "tutti normali, ma diversi, ognuno con le sue caratteristiche, talvolta un po' 'strane'". Attraverso una serie di ritratti sapidi e affettuosi, facciamo così la conoscenza della cugina Ninì, sordomuta ("Ninì non parla bene," si spiega agli estranei), dell'amata bambinaia ungherese Giuliana, un po' zoppa, del padre con una gamba malata, e della "pizzuta" prozia Rosina, cleptomane – quando l'argenteria scompare dalla tavola, i parenti le si avvicinano di soppiatto per sfilarle le posate dalle tasche, piano piano, senza che se ne accorga, perché "la zia non deve sentirsi imbarazzata"… E poi naturalmente conosciamo George, sia attraverso le parole di sua madre – non è facile accettare la malattia di un figlio, eppure è possibile (la chiave sta proprio nel titolo: "nessuno può volare") –, sia grazie alla sua voce, che si alterna come un controcanto ironico (cento per cento british), ma deciso nel raccontare i tanti ostacoli di chi si muove in carrozzina. E proprio come Simonetta con le storie di un tempo passato ci regala uno sguardo insolito e genuino sul mondo, così anche George, a cui quindici anni fa è stata diagnosticata la sclerosi multipla, ci consegna un punto di vista diverso da cui osservare le città che abitiamo, le persone che ci circondano e noi stessi. "Come, accanto ai colori dell'arcobaleno, lo spettro cromatico della luce ha altri colori invisibili a occhio nudo, così io vorrei che questo libro potesse aiutare i lettori a vedere lo spettro diverso in cui la nostra società si compone."